Articolo di Elia (Reality shock) Padova:
Il ricordo della morte di Dax, a distanza di sette anni da quella
terribile notte, non può non indurre ad una riflessione sulla
pericolosità della destra radicale nel nostro Paese.
In quel 16 Marzo 2003 c'erano già, infatti, alcuni elementi che col
tempo sarebbero divenuti ricorrenti quando non paradigmatici di molte
altre vicende simili successive: una violenza, anche mortale, di
matrice dichiaratamente fascista, le forza dell'ordine che rivolgono la
loro azione repressiva esclusivamente contro l'antifascismo, una destra
politica che copre banalizzando la gravità dei fatti e una stampa che
stravolge, insabbia e sminuisce.
“Un alterco [...], le forze dell'ordine che devono intervenire per
calmare un gruppo di giovani aderenti ai centri sociali particolarmente
esagitato”, potremmo trovare un elemento simbolico in queste parole
contenute nella risposta che l'allora ministro Carlo Giovanardi diede in
Parlamento, durante un question-time, ad una deputata dell'opposizione,
qualche giorno dopo la morte di Dax.
Eh sì perchè di alterchi ce ne sono stati tanti in questi ultimi anni,
decisamente troppi: il sito di contro informazione ecn.org/antifa ha
contato, tra il 2005 ed il 2009, 416 casi di aggressioni fasciste
(contro militanti di sinistra, migranti, omosessuali) e 191 incendi/atti
vandalici contro luoghi ( sedi dell'Anpi, di partiti, centri sociali,
moschee, campi rom), senza contare due ragazzi uccisi Renato Biagetti
nel 2006 e Nicola Tommasoli nel 2008.
A questa violenza fascista di strada corrisponde poi una parallela effervescenza organizzativa di alcuni gruppi politici, soprattutto Casa Pound d'Italia, che hanno trovato, ormai, sicuro riparo e forza nel riassetto ideologico del PDL o, per restare al caso particolare di Milano, nelle parti più torbide della compagine leghista.
Ancora una volta insomma i fascisti si confermano utile manovalanza per la destra in doppiopetto contro le lotte sociali e facile strumento per veicolare, in tempi di crisi globale, negli ambiti giovanili: razzismo, gerarchizzazione sociale, autoritarismo e revisionismo storico.