1989: mentre a Berlino crolla il muro, a Stavanger, in Norvegia, la vita del diciassettenne Jarle sta per cambiare per sempre. A colpi di Cure, Joy Division e soprattutto Japan. Che non sono un gruppo elettronico Giapponese (è capitato di leggere anche questo).

Giocare a tennis può svegliare i fantasmi della nostra vita

The man who loved Yngve, tratto dall’omonimo romanzo di Tore Renberg (che ne ha curato la sceneggiatura), è il primo lungometraggio del norvegese Stian Kristiansen.

7 / 11 / 2010

Yngve e Jarle

Nella sinossi del programma sul sito di Gender Bender si può leggere: "Un film spumeggiante, una tragicommedia giovanile girata con una sicurezza e una consapevolezza da regista maturo e una colonna sonora di tutto rispetto, con brani di Cure, Joy Division, Stone Roses, REM, Japan e Jesus and Mary Chain". Diciamolo subito è tutto sostanzialmente condivisibile. Resta una grande delusione: nel programma del Gender bender cartaceo vengono citati nella sinossi i Duran Duran che  nel film però non vengono nemmeno lontanamente evocati (si capisce che ci sono rimasto male?).

Detto questo, la colonna sonora la fa da padrona, per quanto a volte un pò poco originale (ci sono esattamente i pezzi "alternative" che vi aspettereste da un film sugli anni 80 o giù di li) e serve molto spesso a ritagliare i momenti più belli o divertenti del film o anche a suggerire singnificati.

La storia in breve. Jarle è il fortunato fidanzato di una bella quanto intelligente ragazza. Con il suo amico del cuore hanno messu su una band sconclusionata e assurda ma che ha il suo appeal. Certo cantano cose come Fittesatan anarkikommando (in italiano una roba tipo Commando anarchico fica di satana) ma nessuno è perfetto e soprattutto per degli adolescenti è superfico.

Tutto si complica con l'arrivo di un nuovo ragazzo a scuola, Yngve. Lui è molto diverso da tutti gli altri. Ascolta synthpop (una specie di bestemmia per gli amici di Jarle), veste benissimo (i suoi gilet ripiegati con cura nello spogliatoio hanno fatto sospirare più persone in sala) parla della forma delle nuvole ma soprattutto gioca a tennis.

Neanche a dirlo , Jarle si inammora di Yngve. Di cosa dice, come parla, cosa ascolta e come gioca a tennis. La scena in cui Jarle guarda rapito e innamorato Ygnve in completino bianco che al ralenti batte una palla vale il film. 

Siamo nel 1989 appunto, e la musica che fa da cornice alla storia di questi ragazzi non arriva mai a caso, soprattutto per la canzone che sentiamo di più, Ghosts dei Japan. La canzone preferita di Yngve dove Sylvian canta: "Proprio quando penso di aver vinto, 
ed essere passato attraverso  tutte le porte , i fantasmi della mia vita soffiano ancora più forte di prima".

La situazione non sarà facile per Jarle che nel cambiamento deve affrontare i suoi amici, la sua fidanzata ma soprattutto se stesso. Tra concerti, feste devastanti da amici scene romantiche e divertenti si arriva verso un finale piuttosto tragico e poetico insieme. E anche qui una canzone viene forse a dare un possibile senso, mentre Jarle sale un un autobus e metaforicamente lascia indietro il propio passato Jan Curtis canta: "Ho aspettato che arrivasse una guida e che mi prendesse per mano, queste sensazioni potrebbero farmi sentire i piaceri di un uomo normale?".

E se anche potevo storcere il naso su alcuni passaggi del film, come poter resistere ad una conclusione con i Joy Division?

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