Expo: il sonno della ragione genera mostri

Utente: Radisol
13 / 5 / 2014

12.05.14

Roberto Perotti

Il problema di Expo 2015 non è la corruzione né i ritardi. Il vero problema è che non avrebbe dovuto esistere. Quando, in preda ad una ubriacatura retorica collettiva, si rinuncia ad una seria analisi costi benefici, chi ci perde è la collettività.


Nel luglio 2009, il sindaco di Milano Letizia Moratti scriveva:

“[L’ Expo] è un progetto che si propone non solo obiettivi di crescita economica, ma anche di rafforzamento del dialogo interculturale e di responsabilità sociale nei confronti di paesi colpiti dal dramma della fame e della povertà. … Milano deve essere uno snodo cruciale … un punto di riferimento per il sistema Italia e il mondo intero. … [L’ Expo dovrà essere] la proposta corale e condivisa di nuovi paradigmi per l’ esistenza del mondo“.
(Da: “Con l’ Expo ritorneranno i tempi di super Milano”, Il Sole 24 Ore, 24 luglio 2009)

PERCHÉ L’EXPO È UN GRANDE ERRORE

Né la corruzione né i ritardi sono il problema principale di Expo 2015. Il problema principale è che l’Expo non sarebbe dovuto accadere. Esso è nato e cresciuto sull’ onda di un’orgia di retorica come quella ben rappresentata nella citazione qui sopra.

Sia chiaro: la decisione di fare l’ Expo è stata prima di tutto politica ed emotiva, e sarebbe stata presa in ogni caso. Tuttavia questa ubriacatura collettiva è stata supportata e legittimata da stime economiche azzardate, che ne hanno avvallato i voli pindarici. Accettate acriticamente dai mezzi di informazione, ripetute e tramandate poi in innumerevoili occasioni, sbandierate da politici e commentatori, queste stime hanno instillato il miraggio di centinaia di migliaia di posti di lavoro e di altri enormi benefici economici a costo zero.

Questo dossier/contributo in PDF si ripropone di ricostruire come tutto ciò sia potuto accadere :

http://www.lavoce.info/wp-content/uploads/2014/05/Perch%C3%A9-lExpo-%C3%A8-un-grande-errore.pdf