I disordini a Trieste per Salvini, Lauri (Sel) al Sap: numero di identificazione necessario

Utente: corto13
29 / 1 / 2016

 "I codici identificativi per le forze dell'ordine non mi sembrano affatto sorpassati dalle telecamere, la loro utilizzabilità è legata alla presenza dei giornalisti che è occasionale e non puó permettere di risalire all'identità di ogni persona presente in una piazza dove ci sono disordini, né tantomeno dei comportamenti individuali delle forze dell'ordine quando è dove esse non sono presenti. Purtroppo la storia di questo paese é tristemente piena di casi in cui esponenti delle forze dell'ordine hanno ecceduto nell'uso della forza rispetto a quanto fosse richiesto dalla situazione che stavano affrontando, e non solo nelle piazze".
Lo ha dichiarato Giulio Lauri, capogruppo di Sel nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, rispondendo al segretario provinciale del sindacato di polizia Sap a proposito delle cariche di martedì a Trieste in occasione di una iniziativa di Matteo Salvini, quando un gruppo di una quindicina di ragazzi è stato caricato duramente e ripetutamente da un numero soverchiante di agenti della Celere richiamati da Padova per fare scudo al leader leghista mentre invitava i cittadini a prendere a calci profughi e migranti. "In questi giorni sui social sta girando molto un video girato in Liguria che mostra come si puó gestire una piazza molto più calda, quella dei lavoratori dell'Ilva che manifestano per difendere il proprio posto di lavoro, dialogando coi manifestanti come ha fatto quella dirigente che si toglie il casco, cerca con gli occhi il capo dei manifestanti e va a stringer gli la mano iniziando a dialogare: consiglio a Tamaro di andarselo a vedere, è istruttivo, agendo così poi in quella piazza non è successo nulla".
A proposito delle cariche, all'indomani degli scontri il capogruppo di Sel aveva commentato così:
"ieri non ero lì e non ho visto direttamente come sono andate le cose e come è stata gestita la piazza, ma da quello che ho visto e letto oggi mi sorgono dei dubbi. Innanzitutto penso che se MATTEO SALVINI anziché fare il suo lavoro al Parlamento europeo può fare campagna elettorale in giro per l'Italia ogni giorno dell'anno istigando gli italiani a prendere a calci gli immigrati, ciò è possibile perché chi ci ha liberato dal fascismo ha regalato anche a lui la LIBERTÀ di dire quello che vuole, e che è  compito della Repubblica garantirgliela.
Quello che mi pare incredibile invece è che lo Stato sia costretto ad inseguire ogni sua provocazione e sfregio di quella Costituzione che ogni giorno egli calpesta spostando forze dell'ordine speciali in assetto antisommossa da una parte all'altra del Paese per corrergli dietro, e che chi viene da fuori a gestire l'ordine pubblico senza conoscere la piazza, anziché limitarsi a CONTENERE LE PROTESTE di chi non è d'accordo, sembri scagliarsi con manganelli e violenza sproporzionata e ingiustificata contro un ragazzo e i suoi compagni che per attirare l'attenzione accendono un fumogeno e lo tengono alto in mano.
Chissà se sapremo mai come è andata davvero, ma per gestire 15 ragazzi che gridano le loro ragioni con un fumogeno in mano forse non occorre fare venire la Celere da Padova spendendo denaro pubblico per gestire una piazza dove troveranno delle facce che non conoscono. Da quello che ho imparato in questi anni la nostra Questura è perfettamente in grado di cavarsela da sé. E se proprio gli uomini di Alfano vogliono mandarceli, almeno li tengano CALMI. 
E, soprattutto, si accetti  che siano identificabili con un NUMERO sul casco e sul giubbotto: di teste spaccate e di gioventù spezzate dalla violenza ingiustificata delle forze dell'ordine in questi anni ne abbiamo viste troppe, se dovesse succedere che a qualcuno viene fatto del male perché scoppia un casino a causa - che ne so? - dell'errore di un agente nervoso che non sa bene dove si trova e se chi ha davanti è davvero pericoloso, quell'agente deve poter RISPONDERE di quello che è successo.
P.s.: anche nella mia parte politica ho letto già ieri sera alcuni commenti che accusano i ragazzi che contestavano  sostenendo che hanno fatto un REGALO a Salvini. Dopo avere letto le prime cronache di ieri possono dire di essere assolutamente sicuri che il regalo non sia arrivato invece o anche da chi avrebbe dovuto garantire l'ordine in piazza e i diritti costituzionali di TUTTI, anche di chi la Costituzione non la offende?"
Oggi la risposta del segretario del Sap che aveva criticato l'intromissione della politica nella gestione della piazza di martedì respingendo ancora una volta la proposta che gli agenti siano dotati di un numero di riconoscimento.

Cristina Bonadei 
Responsabile comunicazione Gruppo Consiliare Sinistra Ecologia Libertà
Consiglio regionale Regione Autonoma FVG