Il Futuro ci appartiene

7 / 2 / 2011

Ancora una volta, stiamo assistendo alla strumentalizzazione della donna, la quale in questi giorni viene utilizzata come diversivo per distogliere l'attenzione generale dalla situazione di crisi che stiamo vivendo, con lo scopo di allontanarci dalle nuove realtà che stanno nascendo, con lo scopo di dividere anziché unire.

Vi è un meccanismo di dualità che è insito nell'essere umano, e che è tipico della nostra specie:
-sante/puttane
-bianchi/neri
-servi/padroni
-vittima/carnefice
-uomini/donne.
Invece che guardarci solamente come esseri umani, creiamo le categorie nella specie.
Dobbiamo guardare la situazione da un punto di vista unico e comune perché i problemi che ci affliggono non appartengono ad una sola categoria di persone ma a tutti e sono legate le une dalle altre da un filo comune.

Attraverso questi "scandali" tanto simili ai reality show, ed al potere esercitato dai media, i potenti cercano di dividere le persone... invece uomini e donne dovrebbero unirsi per combattere e fare valere i propri diritti, e per apportare quel cambiamento che nei popoli arabi è già vivo e presente.
C'è un futuro da costruire, e la mia attenzione vuole focalizzarsi su quello che stiamo vivendo qui e ora, su quello che stiamo costruendo e sulle lotte che stiamo facendo per riprenderci il nostro futuro e i nostri diritti. Personalmente come donna, non voglio identificarmi nell'essere una santa o una puttana, fare questa distinzione mi sembra riduttivo in confronto ai problemi che le donne vivono quotidianamente (violenza domestica, stupri, sfruttamento sul lavoro, disoccupazione, ecc...) io credo che le cose importanti sulle quali focalizzarsi adesso siano altre.
Come ci stanno dimostrando i popoli arabi, noi dobbiamo stare tutti uniti, per trovare una soluzione all'attuale situazione precaria che stiamo vivendo invece che girare la testa da un'altra parte, pensando che quello che ci sta succedendo intorno o non ci appartiene o semplicemente esiste ma non ci tocca perché tra un po' di tempo si smetterà di parlarne.

Io penso che il nostro futuro ci appartenga, che ne parliamo o meno. Io non volgerò la testa altrove, e come donna sono convinta che tutte le donne debbano unirsi a tutte le altre realtà ( studenti, precari, migranti) che si stanno opponendo alla crisi, ma non per dimostrare che loro sono di più che un semplice corpo, ma per riconquistare insieme i diritti, gli spazi, la vera democrazia e la libertà che tutti stiamo cercando.

Questo è il momento migliore per agire, insieme e per riprenderci ciò che è nostro e che ci spetta di diritto: una vita migliore!

Angela Zanetti @Rimini