Bir Onah, Palestina- Israele continua con il suo folle piano di annessione dei territori palestinesi. Ieri sono iniziati i lavori per distruggere i campi coltivati nelle valli del Cremisan. Un disgustoso spettacolo è stato offerto alle telecamere: una serie di ruspe, protette dall'esercito, hanno sradicato centinaia di ulivi. Stamane, intorno alle nove, alcune persone, tra cui i parroci salesiani, si sono recate a Bir Onah, una località a Beit Jala, nei pressi di Betlemme, per manifestare contro questo scempio. A nulla è valso il ricorso fatto dai salesiani e dai contadini palestinesi alla corte suprema israeliana. Questa aveva affermato che la costruzione del muro poteva seguire un percorso alternativo, percorso che comunque avrebbe separato il convento dalla comunità palestinese, danneggiando di fatto quest’ultima, che vendeva ai salesiani le viti con cui questi producevano il vino. Nove anni di proteste per niente, che hanno portato la comunità a non avere più alcuna speranza di salvare le proprie terre. Alcuni manifestanti solidali con le famiglie hanno portato dei nuovi ulivi da piantare e questo ha provocato delle tensioni con l’esercito che ha arrestato due persone: un esponente dei comitati popolari e un altro manifestante. Il parroco salesiano ha poi recitato le messa e invitato i presenti a pregare. L’arroganza israeliana persiste nel farsi sentire e con essa i suoi piani per distruggere l'economia palestinese. Con la costruzione del muro verranno sotratti migliaia di ettari di terra ai contadini, terra che verrà annessa a Israele creando così una continuità territoriale con la vicina colonia illegale di Gilo. Le famiglie sono stanche e vedono impotenti sotto i loro occhi sottrarsi il lavoro di generazioni.
Un ragazzo ha affermato << questa terra appartiene alla mia famiglia da generazioni e non posso fare nulla per fermarli. Sono venuti ieri e hanno iniziato a sradicare gli ulivi. Che cosa posso fare? Sono troppo forti>>.