Pensa a quello che succedeva intorno, pensa a Malcolm X, Muhammad Ali, Stokely Carmichael, Huey P. Newton e le Pantere Nere.
Eravamo come loro, dissotterravamo asce di guerra di secoli prima, asce di guerra timbriche, tonali e ritmiche.
LANUOVACOSA
omicidi, jazz e black power
uno spettacolo di Margine Operativo
liberamente tratto dal romanzo New Thing di Wu Ming 1
ideazione - regia Pako Graziani - Alessandra Ferraro
con Indo - Yoris Petrillo - Sylvia De Fanti
colonna sonora Riccardo Boldrini
musiche originali Federico Camici - Andrea Loko Cota
video Riot Generation Video
LANUOVACOSA è un atto d’amore verso un pezzo di storia
che ha costruito la Storia: le vite “maledette” dei “guerrieri
dell’arte” che hanno solcato gli spazi della metropoli di New York
negli anni ’60: i musicisti della “nuova cosa” che hanno rivoluzionato
la musica jazz proprio mentre le strade d’ America ribollivano delle
lotte per i diritti civili e contro il razzismo.
LANUOVACOSA continua la ricerca
che Margine Operativo persegue dal 2007 - in collaborazione con alcuni
componenti del gruppo musicale dei Torpedo e della formazione hip -hop
Junglabeat - delle connessione possibili tra
i territori della musica, del teatro e del video.
Questa sinergia artistica ha prodotto il concerto teatrale “Roma”, “Guerriglia
Live Show” e “CITTA’_spettacolo per corpi randagi”.
LANUOVACOSA radicalizza l’icontro/scontro tra l’universo teatrale e quello musicale confrontandosi con il mondo dei suoni del freejazz e con una storia di artisti non allineati nell’America del 1967, di vite dove si sono incrociate il radicalismo artistico la politica attiva.
Un frammento di Storia lanciato nella dimensione dell’oggi, dello spazio metropolitano, del noir, narrato attraverso lo sguardo di un assassino.
“New Thing” di Wu Ming 1 (edizioni Einaudi 2004), è ambientato nella New York del 1967, e ruota intorno a una serie di omicidi: dei musicisti afroamericani vengono uccisi a Brooklyn, tutti gli assassinati sono collegati alla New Thing, la rivoluzione del free jazz
di Albert Ayler, Archie Shepp, Bill Dixon e il nume tutelare John Coltrane.
La Nuova Cosa (dai critici detrattori definito l’anti jazz) ovvero ritmi svincolati da schemi metrici, strumenti a fiato suonati energicamente, grande libertà ritmica e melodica. Sono gli anni delle lotte per i diritti civili, di Martin Luther King, di Malcom X, delle Black Panther e questi assassinii puzzano di bruciato. La vox populi afroamericana diffonde la storia (o la leggenda?) di uno sfuggente assassino, il «Figlio di Whiteman». Esiste davvero?
E se sì, agisce per conto proprio o è uno strumento dell'establishment? Ognuno dice e dirà la sua. Una narrazione corale avvolgente e piena di suspense, un noir che intreccia jazz e movimento dei diritti dei neri.
Il romanzo, costruito come un racconto multiplo, propone una spiazzante commistione tra fiction e realtà, dove il confine tra le due dimensioni è assolutamente labile.
Su questo confine si muove lo spettacolo di Margine Operativo giocando continuamente su più piani di narrazione attraverso codici artistici diversi.
I rumori e le immagini della metropoli di Roma 2009 e la musica e le voci della New York anni '60 formano i paesaggi visivi e sonori in cui si muove lo spettacolo.
Una partitura sonora, corporea e vocale che insegue la libertà espressiva del free jazz.
LANUOVACOSA è un'altra tappa del viaggio di Margine Operativo di attraversamento e confronto con le “metropoli” luogo e simbolo della complessità del contemporaneo.