Ordinarie brutte storie di appalti in BNL

«Via le cause o niente riassunzione»

Utente: Radisol
30 / 5 / 2015

Appalto Bnl . All’archivio generale di Pratica di Mare tra coop e ricatti. La nuova società non applica la clausola sociale. Ma intanto si fa spiegare il lavoro da chi licenzierà

21eco-sotto-lavoro-bnl.jpg«O riti­rate le cause o noi non vi assu­miamo». «Però prima spie­ga­teci come si fa que­sto lavoro, ché noi non sap­piamo farlo». Ricat­tati. Ma indi­spen­sa­bili. Tra­gica e sur­reale, la vicenda di 55 lavo­ra­tori della coo­pe­ra­tiva Sky Ser­vice di Pra­tica di Mare (Roma) rischia di diven­tare un clas­sico di quanto poco siano tute­lati i diritti al tempo del Jobs act.

Da quasi 20 anni que­sti lavo­ra­tori gesti­scono l’archivio gene­rale di una belle più impor­tanti e sto­ri­che ban­che ita­liane. I docu­menti car­ta­cei pro­ve­nienti da tutte le filiali e da tutti gli uffici ven­gono con­ser­vati fino a settant’anni dalla chiu­sura di ogni pra­tica. Nelle loro mani ven­gono archi­viati docu­men­ta­zioni di tutti i tipi, com­prese quelle defi­niti «dati sen­si­bi­lis­simi» o «riser­vati».
Il tutto viene fatto fianco a fianco con una pat­tu­glia sem­pre più ristretta di lavo­ra­tori interni alla vec­chia Banca del Lavoro — nomen tutt’altro che omen in que­sto caso — dal 2006 diven­tata di pro­prietà di Bnp Pari­bas. Lo stesso lavoro, ma paga diversa: con­tratto da mul­ti­ser­vizi per i primi — 1.000 euro al mese — con­tratto da ban­cari per i secondi — almeno 1.800 euro al mese, più tutte le dif­fe­renze a livello di diritti e con­tri­buti: un rispar­mio secco di circa il 40 per cento sul costo del lavoro.

L’appalto è andato avanti in modo con­ti­nua­tivo con la stessa pro­prietà — seb­bene il nome della coo­pe­ra­tiva abbia cam­biato parec­chie volte di nome e che nel 2006 i lavo­ra­tori siano riu­sciti almeno a diven­tare soci della coo­pe­ra­tiva — fino all’estate del 2014. «Abbiamo saputo che i fran­cesi vole­vano disfarsi di noi con un taglio di almeno il 20 per cento di forza lavoro ogni anno», rac­conta Giu­seppe Mar­ti­nelli, Rsa della Fil­cams Cgil. «Così abbiamo deciso di tute­larci, ci siamo rivolti ad un avvo­cato e abbiamo deciso prima di chie­dere la sta­bi­liz­za­zione e poi, non avendo rice­vuto rispo­sta da Bnl, di fare causa per inter­po­si­zione di mano­do­pera e ille­cito appalto».

La prima della cause pre­sen­tate dalla quasi tota­lità dei lavo­ra­tori sarà discusse pro­prio oggi al tri­bu­nale di Roma.
La rea­zione di Bnl è stata dura. L’idea di sosti­tuire la Sky Ser­vice con un altra società è stata por­tata avanti con con­vin­zione. Dal primo giu­gno l’appalto pas­serà nelle mani di Ita­lAr­chivi, società con un numero di dipen­denti quasi uguale rispetto alla Sky Ser­vice. La cosid­detta clau­sola sociale tute­le­rebbe i lavo­ra­tori: la Ita­lAr­chivi è tenuta a rias­su­merli in tutto o in parte, con­cor­dando i cri­teri coi i sin­da­cati e la dire­zione ter­ri­to­riale del mini­stero del lavoro.

Ma qui arriva l’ulteriore colpo di scena. L’azienda suben­trante orga­nizza con i sin­da­cati un incon­tro per spie­gare la situa­zione ai rap­pre­sen­tati dei lavo­ra­tori. E in quella sede, con pochi giri di parole, li mette di fronte al ricatto: per essere rias­sunti i lavo­ra­tori dovranno rinun­ciare alle cause già inten­tate. «Sono stati molto diretti, ci hanno detto che se non le riti­riamo loro assu­me­ranno altre per­sone», spiega Giuseppe.

Nel frat­tempo arriva l’ulteriore beffa. Dopo che il primo incon­tro al mini­stero è stato riman­dato su richie­sta dell’azienda, al secondo, pre­vi­sto per ieri, Ita­lAr­chivi non si è pre­sen­tata senza addurre spie­ga­zioni. «E men­tre noi era­vamo al mini­stero ad aspet­tarli — rac­conta con rab­bia Giu­seppe — hanno sfrut­tato la nostra assenza per entrare all’archivio e chie­dere al nostro per­so­nale di spie­gare loro come si fa il lavoro. Per­ché non lo cono­scono e non sono capaci di farlo. Il tutto senza ammet­tere ai nostri col­le­ghi che sta­vano lì che in pra­tica sta­vano aiu­tando chi li stava licenziando».Una filiale della Banca Nazionale del Lavoro

Massimo Franchi - Il Manifesto

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Caso diverso da quello dell’articolo iniziale, questo risolto con 4 giorni di lotta.

Ma la domanda sorge spontanea ... a chi dà gli appalti BNL ? E c'entrasse, con questi ricorrenti fattacci, il fatto che sono sempre appalti al massimo ribasso ?


Quattro giorni di sciopero e vittoria

Martedì, 19 Maggio 2015

Quattro giorni di sciopero ad oltranza con relativo presidio dalla mattina molto presto fino alla sera davanti alla loro sede di lavoro!

Quattro giorni in cui hanno subito il boicottaggio dello Sciopero da parte dell’azienda e atteggiamenti arroganti che le “invitavano” a tornare a lavorare!

Questa è la storia di 15 lavoratrici dell’appalto di pulizia presso la BNL Artigiancassa di via Crescenzo del Monte a Roma organizzate con USB Lavoro Privato della Federazione Provinciale di Roma che protestavano giustamente e legittimamente contro il mancato pagamento delle competenze di fine rapporto di lavoro: ratei della tredicesima, quattordicesima, residui ferie, roll e T.F.R. del precedente appalto.

Le lavoratrici hanno richiesto il dovuto alle aziende aggiudicatarie del vecchio e del nuovo appalto e alla committente come responsabile in solido ma per settimane si sono viste presentare ingiusti e inutili rinvii da parte delle controparti.

Stanche di tale situazione ed esasperate dalle già difficili situazioni in cui spesso le lavoratrici in appalto sono costrette a lavorare hanno deciso con assoluta determinazione di intraprendere un’azione di lotta e di mobilitazione che, con il supporto della Federazione di Roma ha portato alla firma di un accordo che prevede il pagamento di quanto richiesto entro poche settimane. La risolutezza delle lavoratrici portata al tavolo della trattativa attraverso la loro RSA ha addirittura strappato la presa in carico da parte dell’azienda dei giorni di sciopero che pertanto non verranno conteggiati alle lavoratrici senza perdita della retribuzione.

La determinazione e la DIGNITA’ di queste lavoratrici che devono essere da esempio per i tanti lavoratori che non hanno più voglia di lottare è la dimostrazione, anche in tempi di jobs-act e attacco violento ai diritti e alle tutele dei lavoratori che LA LOTTA PAGA! SEMPRE!

Per USB Lavoro Privato

Attilio La Mura

Emiliano Polidori