Nella giornata mondiale dei Diritti Umani, una lavoratrice rischiava di essere arrestata solamente perché aveva chiesto di essere pagata per il lavoro fatto

Venezia - Apartheid dei lavoratori

Da una parte il Tribunale di Venezia non protegge i diritti Costituzionali, e d’altra fa arrestare i lavoratori di quali ha bisogno, solamente perché chiedono di essere pagati per il lavoro fatto

Utente: Lidija
11 / 12 / 2014

Stamattina alle 9.50 una perita giudiziaria è stata minacciata d’arresto perché aveva chiesto la giudice del Tribunale penale di Venezia di essere pagata per il lavoro che la stessa giudice aveva ordinato dalla perita giudiziaria, e che la donna voleva consegnare “Il Tribunale non è un posto degno di questa domanda. Adesso chiamo i carabinieri. La faccio arrestare.” Urlava la giudice. “Onorevole giudice, intanto non può urlare a me e chiedere di essere pagati, onorevole giudice, non è un reato.” aveva risposto la donna. Questa replica è stata interpretata dalla giudice e il suo collega come un atteggiamento offensivo, perciò la donna si è allontanata obbedendo alla loro richiesta. Da poco cittadina italiana, conferma che già aveva fatto i lavori per la giudice in questione, che non ha saldato i conti nemmeno dopo tanti mesi.

La perita dice che aveva rifiutato molti lavori fin d’oggi proprio perché l’attesa dei pagamenti erano troppo lunghi, dice, che doveva aspettare più di tre anni per il pagamento. Da poco aveva ricevuto una piccola soma dopo il suo intervento svolto due mesi fa. La signora conferma che questo dipende dalla volontà dei giudici, ci sono onesti e quelli meno onesti.

Inoltre rileva che dal 2010 non è riuscita a cominciare nemmeno un ricorso contro tanti datori di lavoro che si sono rifiutati di regolarizzare il lavoro svolto da lei, e che tuttora si rifiutano soprattutto di pagare. A quel punto, questo episodio aveva prontamente presentato al Presidente del Tribunale di Venezia Dott. Arturo Toppan, da quale ancora non ha ricevuto nessuna risposta.

Perciò, se da una parte il Tribunale non protegge i diritti Costituzionali, e d’altra fa arrestare i lavoratori di quali ha bisogno, solamente perché chiedono di essere pagati per il lavoro fatto, e tra l’altro non paga per i lavori precedenti, non c’è alcun dubbio che in Italia è in corso l’apartheid lavorativo.