07.09.13 Vicenza La manifestazione rompe i divieti e blocca la base militare

Contro la guerra in Siria e le servitù militari

7 / 9 / 2013

Determinato e compatto il corteo partito dal Festival No Dal Molin ha rotto i divieti e si è conquistato la possibilità di bloccare l'accesso alla base militare. Dopo il taglio delle reti e l'invasione dell'area, si è voluto ribadire come sia possibile e necessario costruire percorsi concreti, atti tangibili per opporsi ai venti di guerra in Siria e alla presenza delle servitù militari. Le cesoie rappresentate sulle magliette e negli striscioni parlano di questo di un opposizione concreta e costante alla sottrazione di territorio per basi ed apparati militari che non si può più accettare.

Nel giorno in cui in milioni partecipano al digiuno promosso da papa Francesco a Vicenza non si aspetta che la pace scenda dal cielo sulla terra, ma si continua a liberare nel presente la terra dalla guerra.

CRONACA DELLA GIORNATA

A Vicenza il 7 Settembre si è svolta la manifestazione Vicenza Libera dalle Servitù Militari organizzata dal Presidio Permanente No Dal Molin che è partita dal Festival No Dal Molin intorno alle 15.30 e si è diretta verso il sito militare operativo "Dal Molin".

Una base che oggi più che mai assomiglia sempre più ad una cattedrale nel deserto, priva dell'aereoporto operativo grazie alle lotte di questi anni che l'hanno trasformato nel parco della pace.

Un corteo, quello di oggi, contro la presenza di basi militari in città e contro la possibilità di un’ennesimo intervento militare delle truppe Usa, questa volta in Siria.

Questa è la prima manifestazione dall’inaugurazione ufficiale della nuova base.Retour ligne automatique
Intorno alle 15.00 all’interno del Festival No Dal Molin si è radunato un gran numero di persone che nel giro di una mezzoretta hanno cominciato ad animare la piazza del Festival aspettando la partenza del corteo.

Intorno alle 16:00 migliaia di donne e uomini hanno dato il via a una manifestazione che si è snodata lungo le strade della città fino ad arrivare in viale Diaz, accompagnate dalle Murghe italiane ritrovatasi per l’occasione.

Il corteo, una volta arrivato in Vale Diaz, è stato fermato dallo schieramento di digos e forze dell’ordine, come previsto dalla prescrizione consegnata agli organizzatori in mattinata. La prescrizione data al corteo dalla Questura implicava infatti l’impossibilità di arrivare alla rotatoria di Viale Ferrarin per questioni di ordine pubblico, alla luce dei fatti avvenuti nei giorni precedenti. e cioè l'iniziativa di taglio delle reti ed invasione dell'area militare.

I manifestanti hanno deciso di violare la prescrizione e avanzare a mani alte verso la rotatoria; all’avanzamento del corteo composto da donne e uomini di ogni età la Digos e i reparti celere hanno cominciato ad arretrare e, infine, il corteo è riuscito a conquistare la rotatoria di viale Ferrarin e a bloccare l’unica entrata e uscita dell’installazione militare. Alla rotatoria si sono susseguiti numerosi interventi e, per festeggiare la riapproppriazione della rotatoria vicentina, sono stati sparati razzetti e fuochi d’artificio.

Finita l’occupazione della rotatoria, la manifestazione si è rimessa in strada per tornare al punto di partenza: il Festival No Dal Molin dove si è ricordata l’importanza di continuare la lotta contro la guerra e contro le servitù militari e ci si è dati appuntamento per affrontare la questione Martedi 10 settembre al Festival NoDalMolin per una grande cena e una grande assemblea.

VIDEO CRONACA

Commento con Francesco Pavin

Il Corteo rompe il divieto e si conquista la rotonda per bloccare l'accesso alla base

Dal corteo si denuncia l'inaccettabilità della prescizione che vorrebbe impedire ai manifestanti di raggiungere la rotonda Ferrarini  bloccare l'entrata della base

Parte il corteo No Dal Molin contro la guerra in Siria e per liberare Vicenza dalle servitù militari

Dal sito wwww.nodalmolin.it il commento della giornata 

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Vicenza - Manifestazione contro la guerra in Siria e le servitù militari - Video da www.nodalmolin.it