Ieri, a Montevarchi, in provincia di Arezzo, una provincia come tante, un Comune di provincia come tanti, ma per percentuale migranti inferiore in Toscana solo a Prato, siamo riusciti a portare in piazza il 1 marzo ed i suoi contenuti. Ed ha portarcelo sono stati i migranti che, da un palco allestito da una ONG locale per raccogliere fondi per Haiti, tra un gruppo e l'altro, hanno comunicato la loro dignità, la loro indignazione, e la voglia di cambiare le cose. In una provincia "benestante", sonnolenta e cialtrona, dove migrante è sinonimo di criminale, essere riusciti a costruire il "1 marzo", anche se di basso profilo, è stato un gran successo. Ma sopratutto questo primo marzo vuol essere il punto di partenza di un cammino altro, tutto da inventare.