12 udienze al tribunale di Lanciano - Il gigante si inchina alla formica

Terna fa marcia indietro: si arrende e rinuncia alla citazione contro Silvia Ferrante. Nell'udienza di oggi si sarebbero dovute discutere metà delle 24 citazioni, per 16 milioni di euro, ma il colosso dell'elettrodotto Villanova-Gissi ha rinunciato a proseguire

17 / 5 / 2016

Pubblichiamo il comunicato del Coordinamento comitati No elettrodotto 380kv Villanova-Gissi in seguito alla rinuncia della società Terna Group, dinanzi al giudice civile di Lanciano, Cleonice Cordisco, a proseguire con le citazioni contro Silvia Ferrante per il suo attivismo per la lotta a salvaguardia dell'ambiente e tutela della salute contro l'elettrodotto Villanova-Gissi. Così la Terna si è arresa alla mobilitazione popolare a favore di Silvia Ferrante, l’attivista di Paglieta citata in giudizio dalla multinazionale per 16 milioni di euro.

Qui in seguito il comunicato:

Doveva essere ancora lungo questo viaggio per sventare l’attacco subito da Terna: 24 citazioni in giudizio civile con la richiesta di un risarcimento danni di circa 16 milioni di euro, e circa 30 denunce penali, con l’accusa di interruzione di pubblico servizio ed violenza privata, fatte dalla grande multinazionale alla mamma attivista che ha pacificamente contestato l’elettrodotto Villanova-Gissi.

Ma spunta più di una novità:
1. il GIP di Lanciano, ad ottobre 2015 ha archiviato alcuni dei procedimenti penali poiché le condotte non avevano rilevanza penale;
2. Terna s.p.a. pur continuando a credere nella giustezza delle motivazioni che hanno portato alle citazioni, ha chiesto il ritiro di quelle in discussione odierna, dicendo di voler rilassare le tensioni.

Siamo convinti che la campagna “IostoconSilvia”, con le sue azioni di sostegno, sensibilizzazione e denuncia costante della prepotenza di Terna abbiano avuto un ruolo fondamentale in questa svolta processuale.

Non si può dimenticare il lavoro svolto dai comitati territoriali e dalle amministrazioni da sempre contrarie alla realizzazione dell’opera (Lanciano, Paglieta e Castelfrentano), alle quali vanno aggiunte quelle amministrazioni che hanno aderito alla campagna pur non essendo direttamente interessati dal passaggio dell'opera, come Frisa e Civitaluparella. Queste hanno aderito non solo per solidarietà nei confronti di Silvia, ma per dire il loro No al modello di sviluppo che sta dietro la realizzazione di opere come l'elettrodotto Villanova-Gissi.

Se è vero che Terna vuole rilassare le tensioni dovrebbe rendersi conto della gravità di quanto fatto sinora, non solo nei confronti di Silvia, ma anche di chi sta ancora affrontando questo ingiusto calvario per non aver sottoscritto un accordo o per aver difeso i diritti dei proprietari.

Nonostante questa vittoria il problema rimane: l'elettrodotto Villanova-Gissi è realizzato, con tutte le criticità già emerse e denunciate in questo ultimo anno da comitati e amministrazioni. A seguito del riconoscimento dell’ottemperanza tardiva delle prescrizioni il Ministero dell’Ambiente di concerto con la regione Abruzzo si è dato 60 giorni di tempo per la verifica di eventuali danni ambientali. Questi 60 giorni sono passati e ad oggi non risultano essere state effettuate tutte le verifiche necessarie. Dopo i 60 giorni di tempo doveva essere emesso un parere finale, che non è mai giunto. Che cosa sta accadendo?

Non vorremmo che come già dimostratosi in altri contesti e situazioni, poiché l'opera è ormai ultimata, lasciando però questioni irrisolte, si volesse mettere tutto a tacere, far finta che tutto sia a posto e azzittire anche questa ultima voce che trova eco in larga parte della popolazione per l'ingiustizia e la prepotenza che si porta dietro.

‪#‎IostoconSilvia‬

Coordinamento comitati No elettrodotto 380kv Villanova-Gissi