Da OccupyAncona a Firenze

Sabato in piazza Con Samb e Diop nel cuore! #chiuderecasapound!

16 / 12 / 2011

Con Samb e Diop nel cuore!

Gli uomini uccisi nell’agguato di Firenze si chiamavano Samb Modou, 40 anni, e Diop Mor, 54 anni, abitanti a Sesto Fiorentino. In piazza Dalmazia, è stato ferito anche Moustapha Dieng, 34 anni, ora in prognosi riservata a Careggi, e, in San Lorenzo, Sougou Mor 32 anni, e Mbenghe Cheike, 42 anni. I due morti e i tre feriti sono tutti senegalesi. La violenza razzista che ha portato a questa tragedia scuote profondamente ma purtroppo non stupisce. Come il pogrom della Continassa a Torino, l'omicidio di Samb e Diop ci dice che i responsabili di questi gesti di violenza non sono pazzi né vittime di un improvviso accecamento della ragione. Sono invece lucidi neofascisti, appartenenti a Casa Pound, Forza Nuova o altri gruppuscoli dell’estrema destra, che da tempo riescono a trovare spazi nei quali esprimere apertamente la loro politica di intolleranza, potendo contare su ampio sostegno e copertura da parte dei partiti di centro-destra.Non c’è infatti soluzione di continuità tra l'odio costantemente seminato da organizzazioni xenofobe come queste, le politiche governative promosse da partiti come la Lega Nord, sempre tese a respingere e criminalizzare lo straniero e il diverso, e la prontezza dei mezzi d’informazione nell'amplificare i fatti di cronaca nera che hanno i migranti come (molto spesso presunti) protagonisti: sono tutti elementi che concorrono a rendere il razzismo socialmente accettabile e necessario al potere. Tanto più nella fase presente, l’intolleranza e l’odio per il diverso divengono quasi il naturale rovescio della medaglia dell’attuale devastazione economica e sociale. L’esistenza di tali gruppi è pienamente parte di un’inaccettabile “guerra fra poveri”, che le attuali politiche di austerity favorisce, inducendo chi già paga pesantemente il prezzo della crisi globale ad annientarsi reciprocamente. Sta in questo dato l’importanza di affrontare quanto accaduto fuori dalle vuote retoriche dell’“istante di follia di un pazzo”, del “vu’ cumprà abusivo”, del “rom che puzza”, ma chiamando le persone e i loro gesti con il loro nome.
Quanto successo a Firenze è opera di Gianluca Casseri, non un folle ma una delle “menti pensanti” di Casa Pound e scrittore di libri inneggianti all’odio razziale presentati nei vari circoli; non un cane sciolto, quindi, ma organizzato con altri, i quali in queste ore stanno tentando invano di cancellare dal web le tracce del loro legame.

L’alternativa reale all’attuale crisi passa perciò anche dalla chiarezza e dalla forza con la quale con la quale rifiutiamo la presenza di gruppi come Casa Pound e Forza Nuova all’interno delle nostre città.
La chiarezza e la forza con la quale affermiamo che si può uscire con dignità dalla crisi solo costruendo concretamente uguaglianza, solidarietà e rispetto, come quelle che sta sperimentando la comunità senegalese e la Firenze antirazzista in queste ore.
La chiarezza e la forza con le quali è doveroso rispondere alle strumentali bugie del mainstream politico e mediatico, spesso incline a chiudere gli occhi di fronte al fatto che i covi dei neofascisti sono le incubatrici della violenza e dell’intolleranza razzista e per questo devono essere immediatamente chiusi, respinti e privati di ogni cittadinanza ed agibilità politiche.


Da OccupyAncona a Firenze:
Con Samb e Diop nel cuore!
Chiudere i covi fascisti!
Chiudere Casa Pound e Forza Nuova!

L’antifascismo non si arrende. L’antirazzismo non sta in silenzio..

Ambasciata dei Diritti - Ancona



Basta con la violenza xenofoba!

Apprendiamo della feroce morte che ha stroncato due giovani vite quella di Samb Modou e  di Diop Mor. Una morte ingiusta, dettata dall’odio verso coloro che vengano da altre parti del mondo, verso coloro che parlano lingue diverse e che hanno il colore della carnagione diversa dalla nostra.
Questa è la drammatica verità! Ancora oggi è possibile discriminare, umiliare e addirittura arrivare ad uccidere chi viene reputato diverso e straniero rispetto al contesto dominante.
Se pensiamo alle vite freddate dei due ragazzi senegalesi a Firenze è impossibile non riflettere sulle loro aspettative in una vita degna qui in Italia. Due venditori ambulanti quotidianamente esposti all’arroganza della gente e alle continue pressioni della polizia che molto spesso si trasformano in caccia all’uomo per le strade delle nostre città o in ricatti per trattenere la merce in cambio di una mancata denuncia.
E sono proprio loro a pagare il doppio conto della crisi sia in termini di sopravvivenza economica sia in termini  morali per cui gli si “accusa” di portarci via quel poco che è rimasto. Una guerra che nasce nella crisi e che la utilizza per sfogare la propria intolleranza e violenza razzista in particolare verso i migranti.
Ma sono proprio loro che ci hanno insegnato a condividere quello siamo e quello che abbiamo come fratelli, a costruire ponti di solidarietà per chi ne ha più bisogno.  E sempre con loro sabato 17 dicembre saremo in piazza, in Ancona nello spazio allestito dall’assemblea permanente dei movimenti delle marche, per chiedere giustizia per quanto accaduto a Firenze e per lottare uniti contro il razzismo!

Per questo l’Associazione Shimabara ha realizzato un’intervista a Gibi, ragazzo senegalese che vive in Ancona che oltre ad essere un conoscente dei ragazzi uccisi a Firenze, commenta l’accaduto  e lancia l’appello per il presidio di sabato prossimo. 

Associazione Shimabara

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Ancona - Intervista a Gibi