Da Venezia

Da Venezia / L'Onda non si arresta: occupati i rettorati di Ca' Foscari e IUAV

Liberi tutti, liberi subito: anche i rettori Ghetti e Magnani esprimono solidarietà agli arrestati

6 / 7 / 2009

VENEZIA. Alle 11 e 15 di questa mattina una cinquantina di studenti e ricercatori precari dell'Onda veneziana ha occupato gli uffici del Rettorato a Ca' Foscari per denunciare gli arresti effettuati questa notte per la manifestazione di Torino contro il G.8 Università del 19 maggio scorso e per protestare contro l'intollerabile operazione repressiva decisa dalla Procura del capoluogo piemontese. 

Dalle finestre del palazzo che si affacciano sul Canal Grande è stato esposto uno striscione "L'Onda non si arresta / Liberi tutti subito". Gli occupanti veneziani sono stati immediatamente ricevuti dal Rettore professor Ghetti che ha espresso la sua "piena solidarietà" nei confronti degli arrestati, ricordando come in questi mesi "il movimento dell'Onda sia stato esemplare sia dal punto di vista dell'analisi politica, sia dal punto di vista della contestazione".

Dai fax e dall'indirizzo mail del Rettorato sono subito dopo partiti messaggi indirizzati alla Magistratura torinese, alla Conferenza nazionale dei Rettori (CRUI) e ai principali media, con una precisa presa di posizione a difesa degli studenti arrestati e per la libertà di espressione.

Alle 12 e 20 studenti e ricercatori sono entrati nella sede centrale ai Tolentini dell'Istituto di Architettura IUAV ai Tolentini e hanno occupato il Rettorato della seconda  università veneziana. Anche qui il rettore ha subito incontrato gli occupanti. Il professor Magnani ha definito "spropositati e inaccettabili" gli arresti e ha avuto parole dure per lo stesso "G.8 Università" contestato dalle iniziative del maggio scorso a Torino. "Non esiste e non deve esistere alcun G.8 dell'università - ha dichiarato il rettore di Architettura - Come già allora ho sostenuto, non ha alcun senso, rispetto ai problemi reali della formazione superiore, convocare un vertice di quel genere."

Anche qui, visto il chiaro pronunciamento delle Autorità accademiche, studenti e ricercatori hanno deciso di cessare l'occupazione, per continuare la mobilitazione diffusa nelle facoltà veneziane e partecipare alle iniziative che si svolgeranno nelle prossime ore a Padova, la città veneta più colpita dagli arresti di oggi.

 

Marco Baravalle dal Rettorato

 

Di seguito il testo del volantino diffuso questa mattina:

Questa mattina, nell’ambito di un’inchiesta partita dalla procura di Torino sul movimento dell’Onda anomala, sono state attuate numerose perquisizioni ed arresti in tutta Italia.

Al momento le notizie parlano di due arresti a Padova, quattro a Bologna, 12 a Torino di cui 5 ai domiciliari, 1 ai danni di un napoletano avvenuto a L'Aquila.

Ma i contorni dell’operazione sono ancora confusi.

Quello che appare chiaro, invece, è il meccanismo repressivo che mira a colpire il movimento dell’Onda: studenti, ricercatori, donne e uomini del mondo della formazione che in questi mesi hanno dimostrato, con i fatti e con le analisi, la vitalità di una generazione che molti, evidentemente, vorrebbero schiacciata dalla crisi.

L’operazione odierna svela le carte in tavola: punisce chi ha saputo generalizzare lo slogan “Noi la crisi non la paghiamo”, punisce chi non si è arreso ad un destino di precarietà, punisce chi, alle lamentele, ha preferito la  pratica dell’autoriforma, punisce chi si è opposto ad un  governo indegno e incompetente, ai rettori complici e ai baroni feudatari, punisce chi ha legittimamente tentato di riappropriasi del valore della conoscenza espropriato dai brevetti e dal mercato.

La spinta dell’Onda è comunque lontana da esaurirsi.

Nessuna paura del futuro, nessuna nostalgia del passato.

Liberi tutti! Liberi subito!

ONDA ANOMALA VENEZIA