Blitz dei gruppi «No blobal» a Vivaro con il plauso del presidente della Regione Veneto

Friuli: distrutto un campo di mais Ogm Zaia: «Ristabilita la legalità»

Per il ministro delle Politiche agricole Galan si tratta di «squadristi». Il proprietario del campo: «Nazicomunisti»

10 / 8 / 2010

PORDENONE - Un campo piantato con mais geneticamente modificato (Ogm) è stato distrutto poco dopo mezzogiorno da una settantina di aderenti ai gruppi «no blobal» del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto a Vivaro (Pordenone). I giovani in tuta bianca sono entrati nel campo e hanno calpestato le piantine radendole al suolo. Carabinieri e polizia stanno identificando i partecipanti all'azione dimostrativa. Luca Tornatore, un ricercatore veneziano che lavora all'università di Trieste e portavoce dei Centri sociali del Nord Est e dell'Associazione Ya Basta, i cui aderenti hanno calpestato il campo di mais Ogm: ha specificato che «l'azione è rivolta contro la violenza che gli Ogm portano sull'ambiente e per gli esseri umani. La vita viene così messa a disposizione del mercato e del profitto».

ZAIA: «BENE» - Opposti i commenti da parte di esponenti del centrodestra. «È stata ripristinata la legalità», ha detto il presidente della Regione Veneto ed ex ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia. «Non è possibile pensare di introdurre arbitrariamente organismi geneticamente modificati in Italia senza che questo non inneschi le proteste, sacrosante, di tutti coloro che hanno a cuore la nostra agricoltura e la biodiversità, che ne è cardine fondamentale», ha detto l'esponente leghista. «Ci sono regole che vanno rispettate, e bisogna far capire alle multinazionali che nel nostro Paese non si possono introdurre coltivazioni Frankenstein senza autorizzazione».

GALAN: «SQUADRISTI» - Opposto il parere di Giancarlo Galan, che con Zaia si è scambiato la poltrona: «Si è trattato di un'azione squadristica della peggior specie, da condannare in ogni senso. Ogni cittadino italiano, soprattutto in casi del genere, è tenuto a rispettare leggi e regole proprie di ogni civile convivenza».

«BLITZ DA NAZICOMUNISTI» - «Sono nazicomunisti e i compagni di strada della Coldiretti», ha commentato Giorgio Fidenato, presidente dell'Associazione agricoltori federati della provincia di Pordenone e membro del Movimento libertario, l'imprenditore agricolo che nei mesi scorsi aveva annunciato di seminare mais Ogm nonostante in Italia sia proibito. «Ufficialmente quel campo non è seminato con Ogm, ma con una varietà perfettamente legale. Se poi le analisi che sono state eseguite diranno che è Ogm, amen. Presenteremo una denuncia di apologia di reato nei confronti di Zaia e di chi ha esaltato queste azioni. Zaia ha dimostrato la sua natura di nazicomunista. È ora che le forze democratiche si rendano conto chi è questa gente».

COLDIRETTI: «RISPETTARE LA LEGGE» - «La legge va rispettata sempre», ha detto Dario Ermacora, presidente della Coldiretti del Friuli-Venezia Giuli. «Siamo contrari ai blitz, ma questi atti avvengono perché non si è intervenuti prima. «Dopo 40 giorni non sono ancora disponibili i dati ufficiali della procura sul mais di Vivaro e questo non è accettabile». La Coldiretti insieme ad altre associazioni sindacali e ambientaliste ha organizzato un presidio permanente a Pordenone per protestare contro la semina di due campi di mais transgenico nel pordenonese.

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