Uno speciale a cura di uniriot.org

La riforma che viene e le prospettive dell'Onda

Tagli, prestiti d'onore e finanziamenti differenziati: la politica sull'università

27 / 7 / 2009

A cura della redazione di uniriot.org articoli, editoriali, commenti sulla nuova riforma dell'università dal punto di vista del conflitto, dell'Onda e delle sue prospettive.

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Per cercare di analizzare per tempo l'attacco che viene portato da una parte all'università ( tagli differenziati, effetti della 133, corsi gratuiti e test d'ingresso obbligatori) dall'altra al movimento ( operazione Rewind in testa), per cominciare a costruire un anno di conflitto che sappia mettere in crisi la dismissione dell'università e la gestione della crisi da parte di questo governo.

Luglio '09 - Aperto dall'editoriale di Giavazzi sul Corriere del 14 luglio, il nuovo passo del governo sul tema dell'università torna d'estate, ad atenei chiusi, a distanza di un anno dai tagli sanciti dalla legge 133, dopo essere stato bloccato per mesi dalla forza dell'Onda e dal conflitto nel paese.  In propsettiva, la riforma della governance dell'università, già annunciata in forma di bozza, e la possibilità di aumenti sfrenati delle rette universitarie.

A pochi giorni dall'operazione poliziesca nei confronti del movimento dell'Onda, Giavazzi prima e la Gelmini poi lanciano la sfida sull'università: proposte di aumento delle rette universitarie, finanziamenti differenziati in base ad una valutazione gestita dal governo, mentre vengono sanciti i tagli all'università e segnata una nuova fase, che possiamo chiamare il post-università pubblica, almeno rispetto a come l'abbiamo finora conosciuta.

Common Know - strategie di fuga per l'università autonoma

Volantone a cura di Crew in Onda - La Sapienza

Breve intro - Nell'ultimo decennio l'università è mutata radicalmente. Le riforme che si sono susseguite ne hanno di fatto ridefinito la struttura e la funzione nel contesto di una sempre più complessa e articolata relazione tra la formazione professionale e il mondo del lavoro.

Ciò che prima aveva il ruolo di formare una classe dirigente oggi sembra piuttosto aver assunto quello di un indispensabile catalizzatore posto all'ingresso del sempre più vasto e spaventoso ambito del lavoro precario. Così come i paradigmi sociali anche le università si trasformano; piccole e grandi svestono sempre più velocemente i vecchi panni dell'accademia e divengono, esautorate della funzione di un tempo, snodi privilegiati fra i tanti che costituiscono il tessuto delle metropoli sempre più formato da una relazione di flussi continui, da un interscambio funzionale tra i centri di formazione permanente e i luoghi di gestione del corpo precario.


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