La valle non ha paura. 5000 alla fiaccolata

20 / 2 / 2010

Appena arrivati al concentramento si percepisce subito la potenza del movimento no-tav: migliaia di persone arrivano dalla valle per una mobilitazione concepita soltanto ieri in solidarietà ai feriti della notte del 17. La gente non smette di confluire per tutto il percorso della fiaccolata fino a raggiungere più di 5000 persone. Determinati, lucidi, consapevoli della gravità di quanto accaduto ma soprattutto degni nella loro rabbia contro la violenza bestiale dei militari e quella fredda e calcolata della macchina mediatica. Passando a fianco alla ferrovia, il treno in transito suona incessantemente la sirena, a testimoniare la vicinanza dei lavoratori del settore alla gente e la giustezza di questa lotta.

Sfiliamo davanti agli uffici di una delle ditte che eseguono i lavori, Perino dal camion invita alla calma ma forse non ce n'è neanche bisogno. Sono distanti anni luce da come la stampa li dipinge, forti della bontà del loro modo di agire la resistenza, pacifici ma non per questo passivi, come hanno dimostrato l'altra sera. Non ci sono “anarco-insurrezionalisti, anarco-squatter, ex-terroristi”, sempre in bocca ai cronisti de La Stampa, solo un mare di giovani, anziani, uomini, donne e tanti piccoli meravigliati dal fiume di fiaccole (come dar loro torto), non ci sono bandiere se non quelle biancorosse. La testa del corteo, che si dirige alla sala dove si terrà in serata il dibattito su mafia e strategia della tensione, presenta una novità: la foto del volto di Marinella in ospedale, irriconoscibile, gli occhi gonfi e lividi, il naso e la testa spaccati. La sua voce dal sound system in collegamento telefonico ci rincuora, pensiamo a Simone e siamo sollevati per lo scioglimento della prognosi, ben 20 giorni che rappresentano comunque un sollievo rispetto alle paure delle prime ore.

Lasciata alle spalle la brutalità delle ultime settimane, si pensa ai prossimi carotaggi da bloccare dopo la pausa delle ditte che eseguono i lavori. Per ora hanno fatto mandare a casa i loro fedeli macellai, le elezioni incombono e il sangue stona con i rassicuranti proclami che vengono da Roma. Quando torneranno, li troveranno ad accoglierli, più forti di prima, con Simone e Marinella in prima fila, in forma smagliante.

A sarà dura!

Alberto Perino

Andrea comitato di lotta di Bussoleno

La fiaccolata

Il collegamento telefonico con Marinella dall'ospedale