OGM - Il tribunale ordina la distruzione del campo OGM

da Il Piccolo, 28/9/2010 : Sarà distrutto il mais transgenico di Pordenone Un decreto penale condanna l’agricoltore a 25 mila euro di sanzione e alla confisca del campo-pilota.

28 / 9 / 2010

[da Il Piccolo, 28 settembre 2010, di Martina Milia]

Il tribunale di Pordenone sceglie la linea della Procura e
condanna Giorgio Fidenato per la semina di mais Ogm. Lo fa con un decreto penale di condanna che impone 25 mila euro di sanzione, la confisca del campo di Fanna – tre ettari e mezzo dove ad aprile è stato seminato mais transgenico – e la distruzione del raccolto.

Il provvedimento non è ancora stato notificato a Fidenato e al suo legale, Francesco Longo, ma l’avvocato dice di esserne a conoscenza mentre dalla procura arriva la conferma che i
contenuti del provvedimento sono quelli richiesti dalla pubblica accusa.
Ma con la decisione del gip del tribunale di Pordenone, Piera Binotto, la vicenda può dirsi però tutt’altro che conclusa. La battaglia di diritto prosegue così come quella politica e di principio.

Sul tavolo c’è una normativa europea che contrasta con quella nazionale, ci sono i piani di coesistenza che dovrebbero far capo alle Regioni (così dice una sentenza della Corte Costituzionale) e che secondo recenti interpretazioni la
normativa europea stessa starebbe rivedendo. «Naturalmente presenteremo opposizione al decreto – commenta l’avvocato Longo – fondando la nostra difesa su quello che abbiamo sempre sostenuto ovvero che la semina è avvenuta nel rispetto della normativa europea, senza contravvenire le regole. A questo punto siamo sicuramente davanti a una battaglia di forma, ma che è anche di sostanza perché sugli Ogm si è scatenata una guerra di religione sulla base di interessi importanti e diversi mentre sul tema bisognerebbe dare maggiore spazio alla scienza».


E se per l’avvocato è presto per capire quali saranno le prossime tappe della battaglia legale («attendo prima di vedere il provvedimento») Fidenato spera che almeno la distruzione del mais possa essere impedita attraverso
l’opposizione del decreto. «Spero che, in attesa che si concluda l’iter giudiziario, il mais possa essere raccolto e intanto stoccato in un deposito. La prima varietà dovrebbe già essere raccolta, le altre due hanno ancora bisogno di maturare».


Ma a fare pressioni sulla giustizia e sull’accelerazione dell’applicazione del decreto sono i disobbedienti che, dopo aver distrutto il campo di Vivaro lo scorso 9 agosto, domani manifesteranno davanti al tribunale di Pordenone per dire:

«Anch'io voglio che il campo di Fanna sia distrutto in nome
dell'inammissibilità della presenza degli Ogm nei nostri territori. La terra e la vita non sono in vendita».
«Con la distruzione del campo di Vivaro abbiamo affermato materialmente che non ci può essere spazio per gli Organismi Geneticamente Modificati nei nostri territori – rivendica l’associazione Ya basta che raccoglie i no global del Nordest -. Sradicare quel mais è stato un contributo alla lotta
di tanti uomini e donne che in tutto il mondo si oppongono al controllo delle multinazionali come Monsanto, Basf, Syngenta, sull'agricoltura, sulla terra, su tutto il vivente attraverso la logica della proprietà e dei brevetti. È stato un modo per affermare che nessun ”apprendista stregone”, né Fidenato né altri può giocare con il nostro futuro. La discussione che si
è aperta ha dimostrato quanto vasta sia la condivisione e la convinzione che non si può convivere con gli Ogm».