Reggio Emilia - Io ero a Roma il 15 ottobre e ne voglio parlare

Assemblea cittadina

19 / 10 / 2011

Pensiamo che l’immensa partecipazione al corteo romano di sabato 15 ottobre, ed in specifico la grande mobilitazione di centinaia di reggiani sia un bene comune da preservare.

Il comitato cittadino “15 ottobre” invita tutti e tutte, in particolar modo chi con noi ha raggiunto Roma in pullman quel giorno a partecipare all’assemblea pubblica indetta per martedì 25 ottobre alle ore 21 presso il laboratorio aq16.

L’urgenza di confronto e di dibattito ci vedeva d’accordo nell’organizzare l’assemblea in settimana, riteniamo però importante permettere la partecipazione al corteo indetto per venerdì 21 ottobre a Roma dalla Fiom-Cgil in occasione dello sciopero dei lavoratori del gruppo Fiat e Fincantieri.

Sabato 15 ottobre a Roma mezzo milione di persone hanno attraversato la capitale chiedendo la fine delle politiche di finanziarizzazione dell’economia, la fine della precarietà e delle misure di austerity imposte dai governi sotto comando delle banche centrali. Si è manifestato contro gli effetti della crisi in centinaia di città in tutto il mondo dando vita ad un movimento globale straordinario che rimette al centro la possibilità di ognuno di noi di riprendersi parola e azione per costruire un’alternativa reale all’esistente. Un movimento quello degli indignati differente da paese a paese, ma con il comune denominatore di rimettere al centro la questione dei diritti essenziali siano essi lavorativi, sociali o più semplicemente riportare la questione della democrazia al centro. Quella di Roma è stata numericamente la manifestazione più grande del pianeta. Il dato politico della giornata del 15 ottobre romana sarebbe potuto diventare l’architrave su cui costruire una densa stagione politica italiana dove per la prima volta operai, studenti, precari e cittadini tutti potessero intavolare un discorso comune attorno alla crisi, tessere nuove relazioni e pratiche, allargare la partecipazione ed il consenso con il conflitto sociale e la progettualità. Diciamo che “sarebbe potuto essere” perché come sappiamo le cose sono andate diversamente. Le immagini riverberate incessantemente da alcuni giorni dai media e le inevitabili ripercussioni in materia di repressione e controllo riempiono l’agenda politica proprio di coloro che la manifestazione del 15 ottobre voleva mettere in discussione. Qualcuno ha deciso di violentare un grande movimento in embrione scegliendo di attaccarlo, mettendolo sullo stesso piano di un palazzo del potere da colpire. Qualcuno che ha visto come potenziale entità nemica una grande assemblea di piazza e il conseguente accampamento. Qualcuno che, proprio come la politica di palazzo in crisi, si dimostra conservatore nelle pratiche e nei discorsi che oggi tristemente si avvitano su dinamiche repressive e necessità di servizi d’ordine. A noi queste dinamiche non interessano, noi vogliamo guardare al futuro e giocarci le nostre chanches.

Comitato 15 ottobre Reggio Emilia