Riva del Garda (Tn) - Il razzismo non ha cittadinanza. Dimissioni subito!

Attivisti bloccano il consiglio comunale per chiedere le dimissioni dei consiglieri razzisti.

14 / 3 / 2011

Nella precedente seduta del consiglio comunale di Riva del Garda tre consiglieri - due della maggioranza di centro sinistra e uno dell'opposizione della Lega - al minuto di raccoglimento e silenzio richiesto per ricordare la tragedia dei quatto bambini rom morti nel rogo della loro baracca, hanno scelto di uscire dall'aula in segno di disapprovazione. 

Questo gesto ignobile, oggi, alla prima occasione pubblica, è stato condannato dagli attivisti del Coordinamento Antirazzista di Riva del Garda assieme a quelli del Centro sociale Bruno e del Comitato Primo Marzo che, bloccando l'inizio del consiglio, hanno chiesto a tutti le dimissioni dei tre infami affinché il razzismo non abbia cittadinanza nella comunità rivana e trentina, né fuori né tantomeno dentro le istituzioni.

L'appello è stato rivolto anche al Sindaco visto che, se non verranno fatti dimettere i consiglieri, Riva avrà il triste primato di Comune del razzismo. Di seguito il volantino distribuito a tutti i consiglieri.

BACCHIN, SANTONI E ZAMBOTTI VERGOGNA. DIMISSIONI SUBITO!

Nella notte di domenica 6 febbraio quattro bambini - rispettivamente di 3, 7, 8 e 11 anni - sono morti a causa di un incendio scoppiato nella loro baracca nella desolata periferia romana.

La loro vicenda è una delle tante storie tristi che accadono in questo paese e che certamente potrebbero essere evitate: è doveroso ricordare che il rogo è avvenuto in uno dei tanti accampamenti dove uomini, donne e bambini vivono in condizioni disperate, privi dell'accesso ai minimi servizi comuni, mentre l'amministrazione comunale del fascista Alemanno rimane immobile a guardare. Invece di portare avanti una lotta al disagio e all'emarginazione promuovendo i diritti di cittadinanza attraverso progetti di inclusione sociale, quando decide di intervenire lo fa solo con sgomberi "manu militari", riducendo così l'intera questione a problema di ordine pubblico a cui seguono le oramai note crociate contro rom ed emarginati.

Per evitare questo tipo di tragedie gli operatori sociali hanno da tempo, e in più occasioni, ripetuto che la strada non è quella dei tagli, bensì quella dell'innovazione delle politiche sociali e dell'aumento delle risorse per chi vive ai margini, per chi non è toccato dalla ricchezza, che oggi è sempre più mal distribuita oltre che ampiamente sprecata dalla politica, da affaristi e speculatori.

Per non dimenticare la tragedia e per parlare delle enormi contraddizioni di questa società, dove i molti poveri diventano sempre più poveri e pochi ricchi sempre più ricchi, il sindaco di Riva del Garda ha ritenuto, a nome della comunità rivana, di ricordare i quattro bambini con un minuto di silenzio.

A questo momento di raccoglimento si sono sottratti però TRE consiglieri comunali: si tratta di Francesco Bacchin della Lega Nord, rimasto seduto al suo posto, di Piergiorgio Zambotti, ex Udc ora della lista civica Riva al Centro, e di Gianfranco Santoni, capogruppo del Patt.  Questi ultimi due si sono allontanati dal consiglio sedendosi sulle sedie riservate al pubblico, per rientrare nell'emiciclo del consiglio solo a minuto di silenzio finito. Non pago di ciò il consigliere leghista, oramai celebre per le sue facili sentenze, avrebbe addossato l'intera responsabilità dei lutti alla semplice volontà di non integrazione dei rom. 

A questi TRE non abbiamo nulla da dire, il loro gesto ignobile parla una lingua che non ci appartiene, quella di coloro che non vogliono promuovere valori civili e convivenza. 

Il nostro appello di indignazione invece è rivolto a tutti i cittadini e le cittadine, e a tutti i consiglieri comunali che hanno ricordato i quattro bambini: chiediamo che assieme a noi la comunità intera si faccia promotrice di una richiesta di dimissioni dei TRE, perché i razzisti non devono avere cittadinanza in questo territorio e tanto meno nelle istituzioni. 

Perché ciò non accada più!

Riva è antirazzista!

Il razzismo non ha cittadinanza!