Sardegna - La protesta dei pastori

20 / 10 / 2010

AGGIORNAMENTO DA CAGLIARI

Sono circa ottanta i pastori rimasti a Cagliari per presidiare il palazzo del Consiglio regionale nella centralissima via Roma teatro, nel pomeriggio di ieri, di violenti scontri con polizia e carabinieri.

Gli aderenti al Movimento guiidato da Felice Floris hanno trascorso la notte tra musica e canti. Ogni tanto comunicavano con gli altri pastori che dal pomeriggio di ieri occupano la sala della Terza commissione, all'interno del palazzo. Per ora non ci sono spostamenti in programma e si attendono altri arrivi di allevatori in citta' per rinfoltire il numero di chi presidia.

Intanto e' stata confermata la seduta pomeridiana del Consiglio regionale con all'ordine del giorno, per ora, il dibattito sulle riforme.

I capigruppo, d'intesa con la presidente Claudia Lombardo, dovrebbero pero' decidere un'inversione e discutere stasera la proposta di legge che prevede sostegno all'agricoltura e alla pastorizia approvata ieri in commissione.

LA PROTESTA DI IERI

E' confermata la pesantezza dell'intervento delle Forze dell'Ordine nelle cariche contro i pastori davanti al palazzo del Consiglio regionale, a Cagliari, durante la manifestazione del Movimento dei pastori sardi.

Un manifestante ha perso un occhio dopo essere stato colpito in pieno volto da un candelotto lacrimogeno.

La protesta dei pastori sardi contro la politica agricola regionale e nazionale era cominciata in giornata.

La tensione era salita dopo la carica della polizia ai manifestanti che avevano preso d'assalto il palazzo del consiglio regionale. Sparati il lacrimogeni, i manifestanti avevano continuato a restare in piazza. «Pastori, Pastori». Urla scandite insieme ai campanacci. E una marea di magliette e bandiere blu e gialle, i colori del Movimento dei Pastori sardi. E cartelli. Uno tra i tanti: «Latte a un euro o non si munge più». I pastori erano scesi in piazza per chiedere interventi urgenti. Lancio di uova davanti all'ingresso principale del Consiglio regionale della Sardegna e tentativi di sfondamento.

Cinque arresti il primo bilancio. Cinque giovani, uno dei quali ferito leggermente al capo. Dopo le cariche di polizia e carabinieri i pastori sono tornati davanti al palazzo dell'Assemblea sarda presidiato dalle forze dell'ordine.

Presa di posizione della CIA

"La drammatica situazione in cui versa l'agricoltura sarda, e soprattutto il settore ovicaprino ormai sull'orlo del tracollo, è un sintomo della grave crisi che attanaglia le imprese agricole del nostro Paese". Lo afferma il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi che annuncia "nelle prossime settimane in Sardegna una grande manifestazione a sostegno delle aziende".

"In Sardegna tutti i comparti agricoli - ha aggiunto Politi - sono alle prese con una crisi profonda. Allarmante è, comunque, il quadro dell'ovicarprino. I pastori vivono tra questioni complesse e problematiche incertezze. La loro è una giusta e legittima protesta che trova tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà. Il settore è paralizzato dalle difficoltà, da costi produttivi, contributivi e burocratici alle stelle e da un prezzo del latte alla stalla non più remunerativo (sotto i 60 centesimi al litro). Bisogna, quindi, intervenire e al più presto". "Governo e Regioni - ha rimarcato il presidente della Cia - ancora non hanno dato alcuna risposta alla nostra richiesta di dichiarazione di stato di crisi per il settore". "Nello stesso tempo - ha sottolineato il presidente della Cia - è indispensabile sbloccare il confronto interprofessionale (tra produttori e industriali trasformatori), ancora impantanato nelle polemiche e nelle contrapposizioni. Pertanto, in vista del tavolo di domani al ministero, non possiamo che auspicare una positiva ripresa del negoziato nella filiera per arrivare ad un soddisfacente accordo interprofessionale che fissi un prezzo del latte veramente remunerativo".