La Rete Diritti in casa, venerdì 15 ottobre, dopo aver denunciato la situazione abitativa di Fatna e i suoi 3 figli, che da anni vivono in una cantina di 14 metri quadrati, senza riscaldamento, pagando 400 euro di affitto [Leggi l'articolo], ha sostenuto l'occupazione di una casa disabitata dal 2003 in via Spolverini, in cui hanno trovato alloggio Noureddine, la moglie, al quarto mese di gravidanza, e le loro 2 bambine. La famiglia viveva in strada da diversi giorni, dopo aver subito uno sfratto per morosità a Fontevivo, e poi uno sgombero da una casa a Lugo di Romagna.
Subito dopo l'occupazione della casa è arrivato il proprietario, accompagnato dalla polizia, chiedendo lo sgombero immediato dell'immobile. Dopo lunghe trattative si è ottenuto che la famiglia rimanesse nella casa fino a lunedì, per poi trasferirsi in una casa protetta, gestita dalla Caritas, fino a sabato 23 ottobre, in attesa di una soluzione definitiva.
Una cosa però è certa: nessuno verrà rigettato in strada.
Se non verranno trovate soluzioni idonee per Noureddine e la sua famiglia, così come per Fatna e i suoi figli, la Rete Diritti in casa è già pronta a continuare la campagna "Senza casa non ci sto!".