Trento - Flash mob per l'acqua bene comune, verso il 26 novembre!

Per il rispetto dell'esito referendario, perchè l'acqua sia pubblica senza se e senza ma.

16 / 11 / 2011

Questa mattina allo scoccare delle 12.00, nell'ambito delle iniziative di mobilitazione degli studenti trentini iniziate l'11.11.11, anche il Coordinamento Trentino Acqua Bene Comune scende in piazza Duomo, sotto il Nettuno, con un flash mob per ricordare  alle istituzioni locali e alla cittadinanza che il 12 e 13 giugno è stato vinto un referendum.

Gli attivisti pretendono il rispetto del voto referendario anche in Trentino, dove si paventa la creazione di una Spa In House per la gestione del servizio idirco ad oggi affidato a Dolomiti Reti Spa e
lanciano la manifestazione nazionale del prossimo 26 novembre a Roma, indetta dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, giornata nella quale partirà in tutta Italia la campagna di obbedienza civile. (info: www.acquabenecomune.org)

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Il 12 e 13 giugno scorsi la maggioranza assoluta del popolo italiano ha votato per l'uscita dell'acqua dalle logiche di mercato, per la sua affermazione come bene comune e diritto umano. Ad oggi nulla di quanto deciso ha trovato alcuna attuazione.

Anche in Trentino il referendum è stato appoggiato da quasi il 65% della popolazione che partecipando alla campagna “Acqua bene Comune” ha ripreso fiducia nella partecipazione attiva alla vita politica e ha votato per una gestione realmente pubblica e partecipativa del servizio idrico.

La classe dirigente provinciale spinge con forza sull'ipotesi di scorporo da Dolomiti Reti Spa, della gestione del Sevizio Idrico dei principali comuni del Trentino, oltre il 35%delle gestioni idriche del nostro territorio.

Dimentica però di dirci dei veri effetti attesi: più potere clientelare, più politiche consociative, ancora minore autonomia degli enti locali, insomma un po' di democrazia in meno.

Le SpA 100% pubbliche sono una forma specifica di privatizzazione che demolisce le autonomie comunali, rinforza i sistemi clientelari, fa arretrare democrazia e coesione nella società locale. Quello che avviene per l’acqua è solo il paradigma di uno scenario più ampio dentro il quale si colloca la crisi globale che vuole la consegna dei beni comuni al mercato.

Ecco perché anche noi il 26 novembre saremo a Roma per dire che dalla crisi non si esce se non cambiando sistema, per vedere garantiti il benessere sociale, la tutela dei beni comuni e dell’ambiente, la fine della precarietà del lavoro e della vita delle persone

Info per Pullman: 345 8839983 - [email protected]