Alessandria - ticket crossing vs precarietà

Verso lo sciopero del 6 maggio...ci hanno tolto troppo, ci riprendiamo tutto!

2 / 5 / 2011

Sono molte le città italiane in cui negli ultimi anni le aziende municipalizzate che si occupavano del trasporto pubblico sono state vendute a privati, nel tentativo di sollevare i bilanci comunali dai debiti accumulati. Nelle città in cui questo sistema è già stato messo in atto sono già state determinate diminuzioni delle corse, aumenti di biglietti e abbonamenti e abbassamenti della qualità del servizio.

Nella città di Alessandria la volontà della giunta comunale di vendere ATM è stata resa esplicita nel settembre del 2010 quando il sindaco Fabbio ha annunciato di voler cedere la gestione dell'ente pubblico ad ATM di Milano, un'azienda a totale capitale privato; è quindi facile prevedere come gli effetti sopra descritti si abbatteranno rapidamente sull'efficenza e sui costi del servizio, già abbastanza in difficoltà (ritardi continui, sovraffollamenti dei mezzi...). Chi pagherà le spese di questa scelta saranno quindi i cittadini e le cittadine, sempre meno incentivati ad utilizzare mezzi sempre più lenti e costosi.

Proprio sulla base di questi ragionamenti oggi gli studenti e le studentesse delle scuole alessandrine si sono dati appuntamento davanti alla stazione FS per dare vita ad una pratica di condivisione dei biglietti già sperimentata in diverse città: il ticket crossing.

Questa pratica consiste nello sfruttare a pieno la validità del biglietto dell'autobus (90 min.); se quando si scende dall'autobus il biglietto è ancora valido è possibile, anziché buttarlo via, metterlo a disposizione di tutti mettendolo in un apposito contenitore alla fermata in cui si scende; in questo modo un'altra persona potrà riutilizzare il biglietto che potrà quindi essere utilizzato interamente.

Gli studenti, dopo aver distribuito volantini che spiegavano come applicare il ticket crossing agli utenti presenti sui mezzi e alle fermate hanno fissato vicino alle fermate gli appositi contenitori.

Di fronte alla crisi e alla precarietà lavorativa che si riflettono in modo disastroso sul reddito di molte famiglie, è necessario affermare ancora una volta che il trasporto pubblico deve essere un bene comune, un servizio accessibile a tutti e non un business.

Verso lo sciopero generale del 6 maggio...CI HANNO TOLTO TROPPO, CI RIPRENDIAMO TUTTO!

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