Ancona - Apriamo un'altra Casa de' nialtri

Il comunicato di Casa de' nialtri dopo lo sgombero

5 / 2 / 2014

Un dispiegamento di forze mai visto nel capoluogo marchigiano, per bloccare un progetto partito da diversi mesi con l’intenzione di dare una risposta concreta all’emergenza abitativa in cui si trovano sempre più persone anche nella nostra regione.

Un progetto che dopo aver più volte sollecitato invano le istituzioni, il 22 dicembre decise di occupare un edificio pubblico, una ex scuola abbandonata da tre anni. In questo mese e mezzo, gli occupanti hanno incontrato nella casa il sindaco Valeria Mancinelli e gli assessori Foresi e Capogrossi, per ben due volte, in cui le istituzioni hanno proposto soluzioni provvisorie: 5 o 6 mesi in strutture di accoglienza, dopo i quali “non ci saranno garanzie”, testuali parole. 

Queste soluzioni sono state accettate da una minoranza degli occupanti, mentre la maggior parte di essi ha deciso di rimanere nell’ex scuola di via Ragusa, per dar vita a un’esperienza di cohousing. 

Durante tutto il periodo dell’occupazione gli attacchi del sindaco sono stati feroci e spesso vili, come dimostra il tentativo di dar vita a una guerra tra poveri, dichiarando che casa de nialtri avrebbe tolto l’edificio a un’associazione che si occupa di persone con disabilità, a cui il Comune lo aveva destinato in seguito a ristrutturazione da effettuare.

Noi rispondemmo pacificamente di non essere legati alle mura della scuola e che avremmo accettato qualsiasi altro spazio per portare avanti il nostro progetto, essendoci molti immobili pubblici vuoti, di lì a poco dimostrammo pure, con gli atti ufficiali del comune, che non solo non erano stati destinati fondi per la ristrutturazione dell’edificio di via Ragusa nel piano 2013-15, ma che lo stesso era inserito nel piano alienazioni. 

In questo mese e mezzo l’occupazione ha sperimentato l’autogestione, prendendo tutte le decisioni in assemblee quasi giornaliere, ha avviato l’orto nel giardino della scuola, la scuola d’italiano per migranti, ha vagliato le abilità degli occupanti per condividerle con gli altri e avviare percorsi che conducessero a occupazioni lavorative autonome e di autoproduzione. 

E soprattutto l’occupazione ha risvegliato una città della dormiente provincia italiana, dove esperienze del genere sono praticamente sconosciute e la solidarietà è arrivata da tutti i fronti, associazioni, partiti, singoli cittadini che ogni giorno hanno portato il loro aiuto, fatto di tanti gesti e anche di tanti beni indispensabili per trasformare un tetto in una casa, dai materassi alle coperte, dal cibo ai vestiti e alle tende, ecc… 

D’altra parte comunicati sono arrivati da molti lati, ultimo in ordine di arrivo, quello di Dario Fo, che ci è giunto ieri e che non abbiamo fatto in tempo a pubblicare visto il brusco risveglio… 300 tra polizia, carabinieri, finanza, digos e forestale hanno chiuse tutte le strade e circondato Casa de nialtri, per poi svegliare gli occupanti e caricarli su degli autobus, inizialmente anche togliendo loro la possibilità di telefonare o ricevere chiamate. 

Due di loro si sono rifiutati di salire sull’autobus e sono stati denunciati (art 633 codice penale). Nel frattempo le porte della casa de nialtri sono state murate e ciò che la cittadinanza aveva donato agli occupanti caricato su un camion. Dopo un’ora circa le associazioni che seguono l’occupazione sin dall’inizio sono riusciti a contattare i “deportati”, trasferiti in un agriturismo di Jesi, a circa 30 km di Ancona, requisito per l’occasione, dove li abbiamo raggiunti. 

Lì sono stati identificati e tutti denunciati, per un ragazzo nigeriano pare avviato il trasferimento in un CIE. 

Il sindaco questo volta si è aggrappato a un altro spauracchio che abbiamo sfatato, ovvero l’inagibilità della struttura, che come dimostrato più volte riguarda solo due stanze che non abbiamo mai utilizzato.

Casa de nialtri non si arrende! 

Apriamo un’altra Casa de nialtri! 

Prossimi appuntamenti: 

- Oggi pomeriggio alle 17 assemblea cittadina aperta, presso la sede dell’Anpi

 - Domani 6 febbraio alle 17 presidio sotto il Comune di Ancona 

- 11 febbraio confermata l’assemblea alla Casa delle Culture di Ancona, con la presenza di Giuseppe de Mazzo e l’Ass. Libera, sul tema della nuove povertà 

- 14 febbraio si terrà regolarmente il concerto di sostegno alla casa, con diversi gruppi locali che hanno promosso l’evento, tra cui la Gang, presso il teatro di p.zzale Camerino

- 15 febbraio ad Ancona manifestazione per il diritto all’abitare, inizialmente prevista per il 22

Casa de' nialtri