Ancona - Casa de nialtri e il paese delle meraviglie

22 gennaio 2014: primo complimese dell'occupazione a fini abitativi dell'ex scuola Regina Margherita

22 / 1 / 2014

“E tu chi sei?” domandò il Bruco. Non era promettente, come apertura didialogo.Intimidita Alice rispose: “Io - a questopunto quasi non lo so più, signore - o meglio,so chi ero stamattina quando mi sono alzata,ma da allora credo di essere stata cambiata più di una volta”.Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie, pag.40

La domenica del 22 dicembre 2013, un numeroso gruppo di persone senza casa, associazioni e differenti soggettività politiche, hanno visto passar loro davanti un coniglio bianco dagli occhi rosa, intento a guardare il suo orologio e a borbottare fra sé: “Ohimè! Ohimè! Farò tardi, troppo tardi!”. La corsa del coniglio termina in una ex scuola chiusa dal Comune tre anni fa. Tutti noi decidemmo di seguirlo...ed ecco che ci ritrovammo all'interno di un grande spazio, buio e silenzioso che in poche ore si trasformò nel Paese delle Meraviglie, caratterizzato da repentini cambi di visione, da incontri con personaggi molti particolari, che creeranno un bel pò di confusione nella mente di chi li osserverà dall'esterno! Lo spazio occupato nel Paese delle Meraviglie si chiamerà Casa de nialtri, all'interno della quale le percezioni spaziali e temporali supereranno il paradosso per non permettere alla libertà di essere ostacolata dal rigore morale e dalle imposizione esterne. Per cui, tutte le conversazioni, o prese di posizione che normalmente vorrebbero incriminare il Paese delle meraviglie per diffondere un delirio collettivo surreale, all'interno di Casa de nialtri, perderanno di senso perché gli occupanti, riunitisi in assemblea, decideranno di  rifiutare  il meccanismo dell'obbedienza.  In un mese di colorata e vivace convivenza abbiamo praticato il fisiologico desiderio di rifiuto al proibizionismo, che attraverso le sue regole e regolamenti, ti condanna e ti umilia quando vivi in strada perché sei un fallito, uno sfigato che  non è  riuscito a mantenersi le proprie garanzie di autonomia economica e sociale. Il punto è che rimani sempre un fallito, sfigato anche quando cerchi di rialzare la testa, andandoti a prendere quello che ti spetta di diritto, con l'obiettivo di ricostruire, da quel momento in poi, la tua vita. Ma gli occupanti di casa de nialtri non si sono solo messi un tetto sulla testa! In questo mese di intensa attività,  stanno praticando l'autogestione della casa, organizzando loro stessi i servizi di cui hanno bisogno. Fuori dal Paese delle meraviglie questo non è riconosciuto, anzi in alcuni casi le persone vengono anche perseguitate penalmente, ma la cosa incredibile è che dentro Casa de nialtri questo aspetto diventa l'elemento fondamentale da cui iniziare a progettare una nuova vita e la sua potenza contagiosa sta facendo attraversare lo spazio occupato da tantissime pesone che hanno imparato a comprendere e rispettare questo nuovo modo di governare il territorio in cui si abita. In questo periodo, dal mondo rispettabile e razionale, abbiamo ricevuto anche visite non sempre piacevoli e gradite. La sindaca Valeria Mancinelli con alcuni rappresentanti della  giunta e dei servizi sociali, sono venuti a trovarci tre volte,  e come il brucaliffo e lo stregatto, hanno iniziato, con voce perentoria a contraddire la nostra iniziativa e a proporci  altrenative al Paese delle meraviglie facendo leva sulla ricattabilità individuale e sull'illegalità di aver seguito quel giorno il bianconiglio, che ci ricordava che il tempo era scaduto e che non si poteva più aspettare in strada una soluzione che non sarebbe mai arrivata. Abbiamo iniziato, in più di 60 persone, questo viaggio in cui abbiamo imparato  a conoscere, ovvero a metterci in relazione con la realtà che ci circonda, e per far ciò occorre essere disponibili a lasciare qualcosa, come per esempio le proprie certezze, i propri pre-giudizi, le proprie regole. Ci siamo mossi verso qualcosa che non conoscevamo totalmente, ma il desiderio irrefrenabile di cambiare il mondo accompagnato dalla curiosità ci stanno facendo aprire la porta di una  nuova esperienza in grado di modificare concretamente il nostro esistente. La complessità che ogni giorno viviamo a Casa de nialtri ci impone di  esaminare sempre  le cose sotto vari punti di vista, e come non potrebbe esserlo? Se consideriamo le diversificate provenienze culturali e sociali delle persone che ci abitano!  In questo mese abbiamo lottato, abbiamo riso, pianto, ci siamo incazzati tantissime volte, abbiamo ascoltato le storie più incredibili, ci siamo abbracciati fisicamente e simbolicamente con centinaia di persone, affermando che il Paese delle meraviglie non è lontano e che  si avvicina a noi ogni qual volta mettiamo in discussione le regole imposte, che troppo spesso applichiamo senza  averle mai capite, senza averne mai avuta una plausibile spiegazione. Per tutto questo Casa de nialtri è diventata ogni giorno sempre più grande e sempre più accogliente, in grado di progettare proprie forme di sostenibilità, che in questo momento sono orientate a qualificare e a valorizzare i saperi  e le competenze delle persone che hanno deciso di rimanere lì dentro. Abbiamo terminato l'organizzazione dei loro profili professionali e vogliamo metterli a disposizione della città e della casa stessa, perché nel Paese delle meraviglie è determinante mettere in relazione i bisogni materiali, con quelli sociali e affettivi. Casa de nialtri oggi è una casa, ma anche una famiglia... e come in tutte le famiglie si vivono momenti belli e momenti brutti!

P.S. Alla Sindaca, che già dal primo giorno di occupazione, ci ha tacciato per i rivoluzionari della domenica,  rispondiamo  che nel Paese delle meraviglie è sempre domenica!

Silvana Pazzagli