Sulle
reti di sicurezza del porto di Ancona è stato fissato uno striscione in
solidarietà alla nave Iuventa dell’organizzazione umanitaria tedesca
Jugend Rettet, l’imbarcazione che salva uomini donne e bambini lungo la
rotta del Mediterraneo centrale e che da ieri è sequestrata al porto di
Lampedusa.
Siamo solidali con le organizzazioni impegnate nei salvataggi in mare e ci schieriamo con quelle ONG ribelli che non hanno sottoscritto il codice di comportamento.
Quello di ieri ci è sembrato da subito un "piano" ben architettato che ha chiuso mesi di disinformazione sulle procedure di salvataggio in mare e di attacchi mediatici e politici contro le ONG, colpevoli di “salvare troppe vite umane” piuttosto che aiutare le autorità di polizia nella caccia ai trafficanti.
Dopo gli inviti del ministro Minniti e del commissario europeo per le migrazioni Avramopoulos a firmare il codice di condotta, lo stop alla Iuventa per tempistica e motivazioni sembra effettivamente che quegli inviti fossero in realtà delle minacce.
Non vogliamo soffermarci sugli aspetti dell’indagine, ma dobbiamo sottolineare come le accuse presentate ieri a Trapani oltretutto contro ignoti, sembrano voler configurare un nuovo reato inesistente, quello di solidarietà per criminalizzare le organizzazioni umanitarie.
Ora più che mai è necessario scegliere da che parte stare e noi scegliamo di stare con chi fugge da guerre e miseria, con chi rischia di morire in mare e con chi coraggiosamente li salva.
Ambasciata dei Diritti - Marche
Siamo solidali con le organizzazioni impegnate nei salvataggi in mare e ci schieriamo con quelle ONG ribelli che non hanno sottoscritto il codice di comportamento.
Quello di ieri ci è sembrato da subito un "piano" ben architettato che ha chiuso mesi di disinformazione sulle procedure di salvataggio in mare e di attacchi mediatici e politici contro le ONG, colpevoli di “salvare troppe vite umane” piuttosto che aiutare le autorità di polizia nella caccia ai trafficanti.
Dopo gli inviti del ministro Minniti e del commissario europeo per le migrazioni Avramopoulos a firmare il codice di condotta, lo stop alla Iuventa per tempistica e motivazioni sembra effettivamente che quegli inviti fossero in realtà delle minacce.
Non vogliamo soffermarci sugli aspetti dell’indagine, ma dobbiamo sottolineare come le accuse presentate ieri a Trapani oltretutto contro ignoti, sembrano voler configurare un nuovo reato inesistente, quello di solidarietà per criminalizzare le organizzazioni umanitarie.
Ora più che mai è necessario scegliere da che parte stare e noi scegliamo di stare con chi fugge da guerre e miseria, con chi rischia di morire in mare e con chi coraggiosamente li salva.
Ambasciata dei Diritti - Marche