Quattro militari e quattro studenti hanno attraversato piazza
Prampolini portando la bandiera italiana e quella europea. Con gli
onori militari e l'alzabandiera sono iniziate in città questa mattina le
celebrazioni per il 213° anniversario della nascita del primo
Tricolore. Tutto intorno alla piazza principale della città truppe in
parata, ancora più esterne decine di automezzi e agenti di polizia per
mantenere l' "ordine" ed evitare qualsiasi tipo di contestazioni alle
autorità ed ai simboli patrii.
Clima militaresco, centro storico bloccato, retorica patriottica alle
stelle, questo in breve il clima di oggi nella città. Non proprio una
festa dell'unità dei cittadini come era intenzione degli organizzatori
e dell'amministrazione locale, piuttosto un manipolo di vecchi politici
che fanno quadrato su sbiadite istituzioni che di comune hanno oramai nulla.
Dopo un mese di polemiche è passata così questa giornata caricata di tensione dal braccio di ferro, tutto dentro il palazzo, tra il vicesindaco Barbati (Idv) supportato dai grillini e il resto della rappresentanza di giunta (PD e PDL) sull'opportunità o meno di investire il presidente del senato di un ruolo rappresentativo così stridente. Schifani, uno degli storici "yes man" di Berlusconi, artefice tralaltro delle leggi salva premier, chiamato a rappresentare bandiera e valori costituzionali ha fatto andare sulle furie dipietristi e grillini freschi di NoBday. Comunque oggi a presenziare all'alzabandiera c'erano tutti, dipietristi, grillini, comunisti, amministratori e centrodestra.
D'altro avviso gli organizzatori della contestazione "fischiamo Schifani il 7 gennaio" che tramite il popolare social network si sono radunati in via Farini a pochi passi dalla piazza e hanno rumorosamente contestato la presenza della seconda carica dello stato. Lo stesso Schifani, appoggiato dal ministro dell'interno, va ricordato propose la censura di facebook e i blog da loro ritenuti "violenti". Tutto ciò mentre il proibizionismo statale uccide Stefano Cucchi, Aldo Bianzino e si registrano solo nel 2009 72 suicidi nelle stracolme carceri italiane.Tutto questo mentre il tricolore, oggi festeggiato a Reggio Emilia, sventola nei teatri più violenti delle guerre sante globali.