Manifestazione antifascista

Basta aggressioni fasciste: Trento non ha paura!

25 aprile 2016 ore 15 piazza Dante

15 / 4 / 2016

Nella notte tra il 1 ed i il 2 Aprile, al termine di un aperitivo organizzato dalla Rete Trentina Contro I Fascismi, tenutosi in Piazza Santa Maria Maggiore per lanciare il primo Festival delle Culture Antifasciste, un attivista del Centro Sociale Bruno è stato vittima di un'infame aggressione ad opera del portavoce della sezione trentina di CasaPound. A seguito di questo attacco il Centro Sociale Bruno lancia una manifestazione aperta a tutta la società civile il 25 aprile 2016, per chiedere a gran voce la chiusura della sede di Casa Pound.

QUI il programma del Festival delle Culture Antifasciste che si terrà a Trento il 23 e il 24 aprile.

Nella notte tra il 1 ed i il 2 Aprile, al termine di un’iniziativa pubblica ed antifascista tenutasi in Piazza Santa Maria Maggiore, un attivista del Centro Sociale Bruno è stato vittima di un'infame aggressione ad opera del portavoce della sezione trentina di CasaPound, Filippo Castaldini. Il capo del gruppo neofascista, dopo aver visto il nostro compagno da solo per strada, è sceso dalla sua auto armato: in una mano teneva un martello e nell'altra un coltello a serramanico. Vigliaccamente Castaldini gli ha sferrato due martellate per colpirlo in testa e successivamente lo ha accoltellato nella parte sinistra della pancia. Solo la pronta reazione del nostro compagno che si è protetto la testa con un braccio ed una manciata di buona fortuna hanno fatto sì che non riportasse ferite ancora più gravi, mortali.

Da quando CasaPound ha aperto la sua sede in Via Marighetto, le aggressioni in città si sono susseguite con inquietante regolarità e violenza, andando a colpire indistintamente chiunque non sia in linea con gli ideali razzisti, xenofobi ed omofobi che questa “associazione” vuole portare avanti. CasaPound Trento ha messo in pratica una strategia insita nelle organizzazioni eversive di estrema destra in tutto il mondo: non avendo una vera agibilità politica nel tessuto sociale cittadino ed una sua riconoscibilità per catturare consenso, ha scelto la strada dello squadrismo cercando così sia di incutere timore a tutti coloro che vivono la città e sia di reclutare soggetti che ne vogliono emulare le gesta. Solo in questo modo i neofascisti possono imporre la loro presenza in una città medaglia d'oro alla Resistenza e orgogliosamente antifascista.

Davanti ad un tentato omicidio chiunque abbia a cuore le sorti democratiche di Trento è chiamato a prendere parola in maniera netta e ad attivarsi. Non è più possibile non accorgersi che questo sparuto gruppo di neofascisti è un problema di tutta la cittadinanza. La prima risposta pubblica avvenuta il giorno dopo l'aggressione, sabato 2 aprile, ha dimostrato che Trento non è disposta a concedere un solo centimetro alle aggressioni squadriste. Oltre 200 persone, mobilitate in poche ore, sono accorse al presidio ed hanno manifestato per le vie del centro storico per denunciare quanto accaduto e per chiedere la chiusura immediata di tutte le sedi di CasaPound, poiché la scia squadrista, solo nell'ultimo periodo, si è palesata a Napoli, dove degli studenti antifascisti sono stati presi a martellate, e a Bolzano con l'aggessione di un ragazzo 17enne da parte di Brancalion, consigliere circoscrizionale di CP.

Il nostro costante desiderio di libertà, di antirazzismo e di solidarietà ci spinge a ripudiare qualsiasi tipo di fascismo e di violenza squadrista.
Ci siamo sempre schierati dalla parte dei diritti e delle libertà.
Siamo sempre scesi in piazza riappropriandoci degli spazi pubblici e di socialità per arginare qualsiasi tentativo di agibilità politica ai gruppi di stampo neofascista: lo abbiamo fatto con cortei e contestazioni, ma lo abbiamo fatto anche tramite iniziative culturali in piazza, nelle scuole e nelle università. Per questo motivo, dal 22 al 24 Aprile saremo ad Arco e in piazza Venezia, al fianco della Rete trentina contro i fascismi, nell'organizzazione e nella gestione del primo Festival delle Culture antifasciste a Trento.

Siamo convinti che questo lavoro sia fondamentale e che vada potenziato. Dopo il tentato omicidio subito dal nostro fratello e compagno Filippo, conosciuto da tutti per l'impegno nelle tante lotte locali e transnazionali per i diritti e la giustizia, la risposta deve essere ampia, chiara e determinata nei suoi contenuti.

Il 25 aprile perciò scenderemo nuovamente in piazza con un corteo antifascista che vuole lanciare un messaggio ben preciso: CHIUDERE SUBITO TUTTI I COVI FASCISTI!

La data non è casuale. Nell’anniversario della Liberazione vogliamo denunciare, ancora una volta, che il fascismo non è morto nel 1945, ma si è solo nascosto dietro a nuove etichette e nuovi nomi, cimentandosi in metamorfosi che gli hanno garantito impunità e sdoganamento per tutti questi decenni, permettendogli di annidarsi nei nostri territori. Per noi essere antifascisti e antifasciste oggi vuole dire avere memoria e consapevolezza del passato, ma anche e soprattutto capacità di attualizzare quegli ideali di libertà e uguaglianza che hanno caratterizzato la Resistenza. A distanza di 71 anni non possiamo tollerare che l’odio e la violenza verso chi può essere tacciato di “diversità” diventino il paradigma di reazione comunemente accettato e per questo invitiamo tutte le forze associative e sindacali, tutte le organizzazioni politiche, tutte le persone che si riconoscono nei valori democratici e solidali dell'antifascismo ad essere in corteo con noi.