Rassegna della stampa locale di Venezia

"Battaglia navale in Laguna. Bloccate per tre ore le grandi navi."

17 / 9 / 2012

RASSEGNA STAMPA – Venezia, 16 settembre 2012

Dal Corriere del Veneto – 16 settembre 2012

La giornata delle proteste L'appello di Tommaso Cacciari. Attesi 400 manifestanti e 60 imbarcazioni in Punta della Dogana.

«Occupiamo il canale per bloccare le grandi navi»

Bici, panini e musica Al comitato si uniranno i ciclisti ambientalisti, tra festa e slogan

VENEZIA — Almeno sessanta barche, un centinaio di biciclette e quattrocento manifestanti contro il transito delle grandi navi in Bacino. Ma sarà l'occasione per dire «no» e anche sì: tante battaglie di ambientalisti e antagonisti veneti, dall'ampliamento della base Dal Molin alla Tav e alla Pedemontana. I manifestanti di associazioni e comitati si raduneranno alle 15 a Punta della Dogana, due ore prima rispetto al passaggio di Msc Musica, la prima delle tre grandi navi che passeranno nel canale della Giudecca. Ma la giornata degli ambientalisti partirà la mattina alle 11 da Mira: ai ciclisti di Critical Mass, giunti in laguna da Barcellona, si aggiungeranno esponenti dei centri sociali e del Comitato ambiente e territorio (Cat) di Mira. I ciclisti (gli organizzatori si aspettano almeno un centinaio di adesioni, vista la bella giornata) arriveranno a Venezia passando per la Romea e il Ponte della Libertà. Poi svolteranno verso San Basilio e da lì, portando le biciclette a mano, giungeranno alle Zattere e quindi a Punta della Dogana, dove saranno attesi dal comitato No Grandi Navi, da Italia Nostra e da Ambiente Venezia. «Si tratta della prima volta che tanti comitati ambientali diversi si mettono insieme per urlare il loro no su varie questioni, non solo quella del passaggio delle navi in laguna - spiega Tommaso Cacciari, leader del centro sociale Rivolta - Siamo uniti dagli stessi valori e parliamo la stessa lingua, si respira un bel clima: sarà una festa». All'arrivo alle Zattere, i ciclisti troveranno panini e musica prima di cominciare con la manifestazione vera e propria: lì i comitati scandiranno i loro «no» con megafoni e striscioni. Non è ancora chiaro come saranno «accolte» le navi: «Non ci saranno incidenti e non abbiamo arruolato kamikaze - spiega sarcastico Cacciari - sappiamo che mettersi davanti a intralciarle sarebbe pericoloso: io tuttavia sogno che ci siano centinaia di barche che con il loro volume occupino tutto il canale della Giudecca e impediscano pacificamente il passaggio di questi condomini galleggianti». «Ognuno farà ciò che crede - è più prudente Silvio Testa del comitato No grandi Navi - non è il nostro intento creare disordini, ciascuno si assume la responsabilità del proprio comportamento. Credo che alla fine semplicemente si salderanno più logiche di protesta contro un uso speculativo del territorio che se ne frega dell'ambiente». L'obiettivo è ancora una volta quello di sensibilizzare la popolazione sui rischi e sul danno ambientale del passaggio delle navi in laguna: «Dai tam tam su Facebook, la partecipazione popolare potrebbe andare al di là di ogni aspettativa», conclude Testa. Massiccia si preannuncia anche la presenza delle forze dell'Ordine, con Digos e Polizia che potrebbero schierare addirittura una cinquantina di uomini. Garantiti anche i disagi per il traffico: se il numero di ciclisti sarà infatti quello annunciato, raggiunorico dalla Riviera e da Marghera tra le 11 e le 14 sarebbe complicato.

An.Sa.

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Dal Gazzettino di Venezia – 17 settembre 2012

VENEZIA Tra i cinquecento manifestanti anche le associazioni contrarie a Tav e Nuova Romea.

 La protesta ferma le grandi navi

Slogan e fischi in Bacino di San Marco, corteo di un centinaio di barche: partenze ritardate • TENSIONE Slogan e fischi in bacino San Marco contro il passaggio delle grandi navi. In cinquecento a terra, arrivati anche in bicicletta e un centinaio di barche hanno salutato a loro modo la partenza di tre "palazzi galleggianti". • IN RITARDO La prima nave arriva in bacino con un forte ritardo. I manifestanti esultano: «Vittoria di Davide contro Golia». Ma le autorità precisano: «Colpa di guasti tecnici alle Msc, la Costa è partita in orario».

In 500 contro i palazzi galleggianti. Successo per la manifestazione: «È una vittoria di Davide contro Golia. Ora i politici riflettano»

IL RITARDO: «Causa un guasto tecnico» Msc parte due ore dopo. L’ESPOSTO: «Mezzi usati contro di noi a scopo intimidatorio»

ALL'ASSALTO Circa cento piccole barche hanno manifestato rumorosamente contro il passaggio delle navi giganti in bacino.

«Siamo riusciti a fermare la partenza delle grandi navi per quasi tre ore. Senza fare alcunché, se non manifestare pacificamente dalle rive e a bordo di piccole imbarcazioni. È una vittoria di Davide contro questi Golia che stanno distruggendo la città». Esultano gli organizzatori della manifestazione di protesta svoltasi ieri in punta Dogana e bacino San Marco. In realtà, le autorità hanno spiegato in serata che il ritardo ha riguardato solo le due Msc a causa di un problema tecnico, mentre la Costa Favolosa è partita secondo programma. Comunque, grande successo di organizzazione per le 300 persone che affollavano le rive, le altre 200 giunte in bicicletta e il centinaio di piccole barche a remi e a motore nello spazio acqueo antistante. Delimitato da una cintura di sicurezza di 7 mezzi delle forze dell'ordine e dal lancione della Capitaneria di Porto, cui nel tardo pomeriggio si è aggiunto un elicottero della Polizia di Stato. Presenti con bandiere e striscioni anche i comitati No Tav, No Dal Molin, No rischio chimico Marghera e il Comitato Riviera del Brenta contro la Romea commerciale. «Un segnale importante, in una giornata che ha superato ogni nostra più rosea aspettativa - ha commentato Silvio Testa, portavoce di No grandi navi - Sono sempre di più le persone contrarie e questo dovrebbe essere motivo di riflessione per i politici regionali». Per far passare le ore in punta Dogana, dal momento che le tre grandi navi in partenza non si facevano vedere, panini, bibite e vin brulè, un gazebo con impianto stereo e un banchetto per le firme (escluse quelle raccolte ieri, a quota 12mila). Poi intorno alle 19, con un notevole ritardo, il passaggio di Costa Favolosa, accompagnato da slogan, fischi, striscioni e qualche fumogeno. E con i più assidui che hanno prolungato la manifestazione fino al passaggio delle navi successive. Polemico con Questura, forze dell'ordine e Capitaneria, il consigliere comunale Beppe Caccia. Che ha annunciato un’interrogazione al sindaco e un esposto, «per il dispiegamento d'imbarcazioni e l'impiego di un elicottero a scopo palesemente intimidatorio, speronando sandoli e mascarete e volando a pochi metri dalle teste delle persone».

Vettor Maria Corsetti

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Dalla Nuova Venezia – 17 settembre 2012

Battaglia navale in Bacino Centinaia in barca: Msc e Costa ferme per ore, attimi di tensione.

La protesta contro il passaggio delle grandi navi da crociera ieri pomeriggio ha ritardato la partenza dei "bisonti del mare" di almeno tre ore. La polizia ha contenuto i manifestanti con voli dell'elicottero a bassa quota e impiegando motoscafi e sei moto d'acqua. Tensioni e polemiche.

Battaglia navale in Bacino.

Msc e Costa bloccate per ore Centinaia di persone a Punta Dogana e sui barchini hanno contestato i passaggi dei "bisonti" La Questura li controlla con l'elicottero e le moto d'acqua, momenti di tensione fino a sera.

di Manuela Pivato

Un carosello di spruzzi, fumogeni, virate, moto d'acqua, topette all'attacco e poi messe in fuga dalle sciabolate d'aria di un elicottero della polizia. Una quasi battaglia navale in bacino San Marco dove, ieri pomeriggio, le barche del comitato No Grandi Navi hanno tenuto in scacco tre città galleggianti costringendole a rinviare di quasi tre ore la partenza da San Basilio. Davide contro Golia, un centinaio di gusci di legno e resina contro i grattacieli di Costa e MSC Crociere, i megafoni e i cartelli contro le navi più alte del campanile di San Marco. A fine giornata, chi bagnato fradicio e chi furibondo, il Comitato non si può lamentare. «Ci sono stati momenti di tensione, ma per fortuna non è successo niente di grave — spiega il portavoce del Comitato, Silvio Testa — Abbiamo ottenuto un grandissimo successo perché queste immagini faranno il giro del mondo e tutto il mondo saprà il danno che ogni giorno subisce la città». E le immagini che stanno facendo il giro del mondo sono quelle di un piccolo esercito arrivato nel primo pomeriggio a Punta della Dogana con ogni mezzo: chi in bicicletta, chi in monopattino, chi in barca a remi, a vela o a motore. In trecento lungo le rive, un centinaio le imbarcazioni nel Canale della Giudecca dentro lo spazio delimitato dal nastro bianco e rosso della polizia che controlla chi è al timone e chi sta a bordo. Le forze dell'ordine non vogliono guai. Il Comitato No Grandi Navi vuole invece la massima visibilità possibile e la cerca in una domenica pomeriggio che prevede il passaggio di Costa Favolosa, Msc Opera e Msc Musica nell'arco di un paio d'ore. Inizia quasi come una scampagnata, con le magliette del Comitato infilate sui vestiti, la musica di Jovanotti, i cani, i palloncini. Arrivano i No Tav di Portogruaro, i No Dal Molin di Vicenza, quelli contro il rischio chimico di Marghera. Tanti No messi insieme che aspettano al varco navi le cui scialuppe sono dieci volte più grandi della barca più grande. La Costa Favolosa, che avrebbe dovuto passare in bacino San Marco alle 16.30, per prudenza resta agli ormeggi in Marittima. I crocieristi si consolano con un drink e il Comitato festeggia un risultato che sembrava insperato. Nell'euforia le prime barche iniziano a superare il nastro di delimitazione e la polizia stringe. La Questura manda una mezza dozzina di moto d'acqua che cerca di riportare le barche al loro posto lungo la riva, ma la situazione è ingovernabile. Non appena, poco prima delle 19, si staglia la sagoma della Favolosa le barche del Comitato la circondano e partono i primi fumogeni. Da lassù, sull'ottavo ponte della Costa, il razzo dev'essere sembrato poco più di un moscerino ma quaranta metri più in basso, sul pelo dell'acqua, c'è chi se la vede brutta. Per disperdere la flotta arriva un elicottero della Polizia che scende a pochi metri d'altezza. Le pale appiattiscono la superficie del bacino, l'aria alza getti d'acqua che inondano le barche, volano insulti, qualcuno scappa, qualcuno insegue, i più coraggiosi restano per tentare il bis con l'arrivo della Msc Opera e magari poi con la Msc Musica. L'elicottero scende nuovamente e anche i più oltranzisti capiscono che tanto ormai è fatta. I 6 mila crocieristi torneranno a casa almeno con il dubbio. Il consigliere Beppe Caccia intanto annuncia un esposto alla Procura contro l'intervento dell'elicottero: «Una scelta criminale che ha messo a rischio l'incolumità di decine di persone oltre a quella dei monumenti della città».

Da Barcellona a Venezia in bicicletta, in duecento per l'ambiente

In duecento, tutti in bicicletta, da Mestre ma anche da Mira, da dove è partita ieri matti la tappa rivierasca della biciclettata dell'Ecotopia Bike tour, iniziativa europea partita da Barcellona a luglio e che giungerà a Venezia toccando i punti di tante battaglie ambientali. Ieri il no alle grandi navi in laguna si è legato alla contestazione alla Tave al progetto dell'Alles a Marghera, con l'invito pressante alla giunta regionale a non ratificare il parere positivo della commissione Via. I temi dell'ambiente sono stati i protagonisti della "criticai mass", la protesta messa in atto da duecento giovani, con in prima fila quelli del centro sociale Rivolta di Marghera, che hanno raggiunto in bicicletta alle 13 l'atrio e il primo binario della stazione ferroviaria di Mestre. Era questa la prima tappa della loro giornata di protesta: armati di megafoni, striscioni e cartelli, hanno invaso la stazione, pacificamente, per dire no al progetto della Tav e chiedere una vera mobilità sostenibile. Seconda tappa del corteo di biciclette è stato invece il muro del Vega (Parco scientifico e tecnologico) in via della Libertà, dove è stata rifatta la scritta dall'assemblea permanente contro il rischio chimico per dire no ad un futuro di Porto Marghera come "pattumiera del Veneto". Il riferimento è ovviamente al contestato progetto Alles. «Tra questi progetti e le bonifiche che non partono», hanno denunciato i manifestanti, «si rischia di rimanere per sempre tra i territori più inquinati d'Italia». Poi i manifestanti hanno imboccato il ponte della Libertà, per raggiungere punta della Dogana e partecipare alla mobilitazione contro il passaggio delle grandi navi.

(m.ch.)

dal Corriere del Veneto

dalla Nuova Venezia

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