Questa mattina il Comitato Acqua Bene Comune di Bologna ha occupato la sede dell'Hera SpA, la multiutility di diritto privato che non ha ancora eliminato i profitti della bolletta idrica, non rispettando l'esito del secondo quesito referendario, e che, in contrasto con la vittoria referendaria sul primo quesito, non ha ancora avviato percorsi verso la ripubblicizzazione ma anzi sta andando verso la costituzione di una mega multiutility assieme a A2A e IREN.
Con megafono e striscioni, il blitz nella sede Hera è andato avanti tra interventi, volantinaggi, corteo interno: blitz anche nella mensa aziendale, dove si e comunicata la volontà di parlare con gli amministratori Hera, che però si sono negati al confronto.
Rilanciata dall'interno della sede Hera di Bologna, la campagna di obbiedienza civile, che mira proprio a sanare questo mancato adeguamento al referendum con la cancellazione dei profitti in bolletta direttamente da parte dei cittadini e dalle cittadine.
Leggi il comunicato del Comitato Acqua Bene Comune di Bologna:
IL MIO VOTO VA RISPETTATO! APPLICARE GLI ESITI REFERENDARI!
Oggi 22 Marzo 2012, giornata mondiale dell'acqua, come movimento per
l'acqua bene comune di Bologna abbiamo pensato che il modo migliore per
festeggiare questa giornata fosse quello di “andare a trovare” i
dirigenti di HERA SpA, la multiutility di diritto privato che non ha
ancora eliminato i profitti dalla bolletta idrica.
Chiediamo un incontro con Il Presidente del Cda Tommaso Tommasi e/o con
l'Amministratore Delegato Maurizio Chiarini, per potergli chiedere, come
mai non si sono ancora adeguati all'esito del 2° quesito referendario
che ha cancellato il profitto sull'acqua e perchè, in contrasto con
quanto deciso dal popolo sovrano con il 1° quesito referendario invece
di avviare percorsi verso la ripubblicizzazione, si stiano preparando a
costituire - assieme a A2A e IREN - una mega-multiutility “del Nord” che
toglierebbe sempre più potere di controllo agli enti pubblici ed ai
cittadini dei territori interessati.
Hera SpA ha un debito di oltre 2miliardi e 300 milioni, pari al doppio
della capitalizzazione di borsa. Vogliamo che gli amministratori di Hera
ci raccontino come pensano che possa stare in piedi un'azienda che
avrebbe – in partenza – già 10 miliardi di passivo, se non con un
continuo aumento della finanziarizzazione borsistica (privatizzazione) e
delle tariffe e una costante diminuzione degli investimenti, della
qualità del servizio e dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
Come movimento per l'acqua bene comune siamo nettamente contrari a
questa ventilata fusione di aziende private e ci batteremo fino in fondo
per impedirlo.
Vogliamo ricordare agli amministratori di HERA, che il Decreto del
Presidente della Repubblica del 18 luglio 2011, n° 116, che sancisce
l’esito referendario, recita testualmente “E' fatto obbligo a chiunque
spetti di osservarlo e di farlo osservare.” e quindi non c'è alcuna
necessità di attendere una qualche decisione da parte degli AATO.
Vogliamo infine ricordargli anche che lo stesso Ministro dell'Ambiente
Clini ha emanato alcune settimane fa una circolare in cui riconosce che,
anche senza una nuova normativa nazionale, le tariffe vanno adeguate
all'esito referendario.
E allora cosa aspettano?
Il Forum Nazionale dei Movimenti per l'Acqua Bene Comune ha lanciato la
campagna di Obbedienza Civile, che mira proprio a sanare questo mancato
adeguamento al referendum con la cancellazione dei profitti in bolletta
direttamente da parte dei cittadini e dalle cittadine.
Che Hera SpA non tenti azioni di rappresaglia verso chi aderirà a questa campagna per il rispetto della legge.
Non ne ha nè il diritto, nè la forza.
PARTECIPA ALLA CAMPAGNA DI OBBEDIENZA CIVILE!
Comitato Acqua Bene Comune di Bologna
Dall'interno della sede di Hera S.p.A. - Bologna, 22/03/2012