Bologna è una regola. Ad agosto la città si svuota. Il caldo e l’afa si prendono le strade. E puntuali, i paladini della legalità e del decoro urbano ne colgono l’occasione per ripristinare il loro ordine pubblico.
In questa torrida estate, magistratura e questura hanno deciso di mandare l’antisommossa a chiudere due dei principali spazi sociali occupati di Bologna: Làbas e Crash!. Ciò che è avvenuto dopo è l’ormai l’orribile consuetudine dei sigilli, degli elicotteri, dei quartieri blindati, delle manganellate e dei pestaggi su corpi inermi.
Questi sgomberi mettono sempre più in evidenza lo iato che separa la giustizia dalla legalità, il basso dall’alto, l’autorganizzazione sociale dal disciplinamento, la ricchezza autoprodotta e condivisa dalla miseria imposta tramite decretazioni e austerità.
La politica si è esaurita nel momento in cui sono i questori ad essere i sindaci delle nostre città. E’ il governo della polizia, è l’eccezione che si fa regola, è la deroga che diventa norma, è l’arbitrio che sostituisce il diritto.
Il PD è il principale responsabile di questa trasformazione. Il decreto Minniti lo dice chiaramente, ogni problema sociale è un problema di ordine pubblico. Ogni forma di autorganizzazione sociale è un problema di ordine pubblico. Ogni alterità è nemica.
Bologna è una regola. A settembre la città si ripopola. Una piacevole brezza si riprende le strade. E ciò che è stato sgomberato torna a vivere.
La nostra solidarietà e la nostra rabbia saranno in piazza a Bologna, a fianco alle compagne ed ai compagni di Làbas e di Crash!. Per riprenderci ciò che ci spetta.
Agire Nella Crisi