Bologna - Rifiuta la Lega da Lampedusa alla Val Susa

sanzionata la sede della Lega Nord bolognese

30 / 6 / 2011

In questi giorni stiamo assistendo agli ennesimi attacchi e alle disastrose politiche di governo messe in atto dal partito xenofobo e razzista della Lega Nord.

Dalle ruspe in Val di Susa del ministro Maroni, ai repingimenti in mare dei migranti, all'ostruzionismo per l'approvazione del decreto-rifiuti.

Oggi 30 giugno abbiamo deciso di sanzionare la sede della Lega bolognese, restituendo al mittente l'immondizia che per colpa della Lega sommerge le strade di Napoli. Sacchetti di spazzatura con su scritto "tieni pulita la tua città, rifiuta la Lega", adesivi, foto dei respingimenti in mare a Lampedusa e delle ruspe in Val di Susa.

Lunedì 27 giugno si è consumato l'ennesimo attacco, violento ed efferato, alla democrazia e ai diritti in questo paese:  la polizia di Maroni ha occupato la Libera Repubblica della Maddalena. A chiunque abbia visto le immagini della mattina di Lunedì in Val di Susa è chiaro almeno una cosa: questo governo, Lega in testa, ha tutta l'intenzione di gestire l'opposizione alla TAV dei cittadini come se si trattasse di un'emergenza militare. Ministero degli Interni e governo in carica dovrebbero vergognarsi per i mezzi e i modi impiegati nell'operazione contro i movimenti No Tav: si vedono escavatori abbattere alberi, ruspe e lacrimogeni usate indiscriminatamente contro la popolazione.

Ma non si può rispondere ad un esigenza di democrazia diretta e autogoverno dei territori con le ruspe. Questa aggressione militare mostra il volto autoritario della Lega, partito per noi razzista e  antidemocratico.

La stessa incapacità di ascoltare l' esigenze dei territori e i diritti dei cittadini questo governo, ovviamente sempre con la Lega in testa, l'ha dimostrata a Napoli. Qui, a fronte del fallimento della questione rifiuti, agitata e gestita dal perfido duetto Berlusconi-Bertolaso, la Lega ha avuto un ruolo di primo piano nell'aggravare la situazione. Sono proprio di questi giorni le dichiarazioni di Calderoli di confinare i rifiuti al sud, quelle di Bossi di abbandonare Napoli a sé stessa. Anche a Napoli all'esigenza espressa dai cittadini, si pensi alle lotte di Chiaiano e Terzigno contro le discariche e per i beni comuni, vi è stata un unica risposta: la ricetta dell'emergenza. Invece di risolvere il problema rifiuti in modo concreto e democratico, il governo ha preferito la strada autoritaria dell'esercito e della protezione civile.

Per chiudere questo circolo vizioso tra governo, forze politiche razziste ed autoritarie, esercito e protezione civile, vogliamo ora denunciare un ulteriore attacco alla democrazia: con il decreto sui rimpatri dei migranti senza permesso di soggiorno del 23 giugno sarà possibile prorogare la detenzione nei CIE fino a 18 mesi. Che si parli di cittadini italiani o di altri paesi è chiaro che l'unica politica delle forze di governo è quella dell'esclusione. I migranti sono di fatto esclusi da ogni diritto: sono privi di quelli più elementari, casa-salute-reddito, e spesso sono privi, se reclusi nei CIE, della stessa possibilità di immaginare un futuro. Invece, gli abitanti “regolari” di un territorio (vedi Val di Susa e Napoli) sono esclusi dalla possibilità di decidere autonomamente per esso.

Contro le derive autoritarie ed emergenziali della Lega che sospendono i diritti - inventano paure infondate e nemici da espellere - ci privano dei beni comuni come acqua e terra - noi ribadiamo la necessità dell'autogoverno, della democrazia dal basso e delle politiche dell'accoglienza e della solidarietà.


Tpo


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