Casa Madiba CHIAMA? La città degna RISPONDE

Sabato 14 marzo ore 15.00 ARCO d'Augusto (Rimini) - Street Parade Meticcia

13 / 3 / 2015

Ad una settimana dai gravissimi rastrellamenti operati dall'ambientale – nucleo speciale della polizia municipale – all'interno di Casa Madiba, per mano del dirigente che sta a capo dei servizi sociali e della polizia municipale, e dopo la partecipatissima assemblea pubblica di sabato 7 marzo, nella giornata di domani, Sabato 14 Marzo, attraverseremo le strade e le piazze della nostra città con una street parade meticcia che parlerà al cuore della città.

Tanti i pensieri e i messaggi da condividere, con la città e con chi la amministra.

Ribadiremo cos'è Casa Madiba, un'esperienza che ha ridato vita e dignità ad uno spazio abbandonato  creandovi all'interno un laboratorio di diritti, di uguaglianza, di dignità. Abbiamo deciso di farlo guardando alla sostanza delle cose e sfidando quelle formalità che spesso impediscono di dare ascolto e sostegno a chi ne ha più bisogno. L'abbiamo fatto con coraggio, mettendoci in gioco in prima persona, innescando meccanismi di solidarietà e cooperazione dal basso con il vicinato e i cittadini che hanno permesso la ristrutturazione degli spazi e l'avvio di tanti progetti a costo zero. Lavorando sulle povertà estreme, sottraendo le persone alla strada, al disagio sociale e alle attività illegali (spaccio, furti, abusivismo) che sperimenta e alimenta chi si trova stigmatizzato ed escluso dalla cittadinanza. Lo abbiamo fatto con un disegno ben stampato nella testa, quello di immaginare e costruire insieme a tante e tanti una città plurale, aperta, solidale, con gli anticorpi giusti per respingere sentimenti di odio e paura verso l'altro, riattivando i poveri e gli invisibili, facendo prendere loro consapevolezza rispetto al fatto che uniti si vince e creando possibilità concrete per il futuro.

A Casa Madiba sono ospitate persone in difficoltà assistite in rete e con un lavoro di equipe da servizi pubblici, di cui nessun'altra realtà si è voluta occupare o ha voluto fare una presa in carico specifica. Fra questi vi è un ragazzo appena maggiorenne che dopo due ricoveri in psichiatria sta riacquistando una sua autonomia e serenità. Un risultato che abbiamo raggiunto insieme, mediante un lavoro collettivo impostato sull'assemblea come strumento di discussione ed intervento, sull'orizzontalità come metodo di relazione e sulle attività realizzate all'interno degli spazi di Casa Madiba Network, come il Laboratorio musicale del Madiba Sound Family, che  utilizza i ritmi del rap, dell'hiphop e del reggae per la loro capacità di produrre benessere mentale e possibilità di far emergere gli aspetti bui della propria storia personale.

Prefettura, Assessore alle politiche sociali Gloria Lisi e Ufficio Immigrazione sono tutti a conoscenza da tempo che assistiamo queste persone e che lo facciamo gratuitamente attraverso le attività culturali di autofinaziamento.  Per questo motivo è ancora più grave quanto accaduto lo scorso venerdì: Casa Madiba non è un problema di ordine pubblico, quelle che abbiamo sempre presentato nelle varie articolazioni nate all'interno del Network, dal percorso sul diritto all'abitare a quello sul Lavoro Gravemente Sfruttato, dalle lotte per l'accesso pieno ai diritti di cittadinanza a quelle per una nuova Europa di diritti, fuori dalle politiche di austerità, sono tutte istanze di natura sociale. Rigettiamo pertanto con forza al mittente la violenza delle schedature politiche dei migranti accolti nelle sue mura e il tentativo di fare di Casa Madiba un luogo di paura ed insicurezza!

La rappresaglia avvenuta ci dice infatti che ad essere sotto attacco è un progetto di intervento sociale che rompe con il modello di accoglienza incentrato sul business e con l'assistenzialismo tout court, che non risolve le cause della povertà ma considera i poveri come mero oggetto di un intervento sociale che si limita a gestire, anche violentemente, la povertà mediante la creazione ad esempio di percorsi di accesso differenziale ai servizi (si vedano le regole di accesso ai dormitori, i regolamenti e i codicilli che blindano l'accesso ai bandi per l'assegnazione delle case, dei contributi, dei sostegni socio-economici, etc..).

Il conflitto sociale prodotto da Casa Madiba Network è un conflitto che si muove dentro l'idea che la disobbedienza sia una pratica politica degna e necessaria quando le leggi producono ingiustizia sociale e precarietà, quando la cultura della legalità è sempre più cultura della sottomissione e dell'iniquità. Un conflitto sociale volto ad affermare che può esistere una legalità differente a partire dalle norme, dalle regole che il corpo sociale e la comunità si da, nel rispetto e nella tutela del luogo in cui si vive e degli altri.

Non accettiamo pertanto le vili provocazioni e il tentativo di trasformare il corteo di sabato in uno scontro con le forze dell’ordine.

Il corteo di SABATO 14 MARZO sarà per noi una grande festa, un corteo bello, gioioso e determinato che inonderà la città di colori, corpi e suoni rivendicando il diritto alla città come pratica concreta e reale di lotta alla marginalità sociale e di riaffermazione del diritto primario di ogni essere umano a vivere una vita degna.

Infine chiediamo all'amministrazione comunale di riconoscere l'importanza di questa esperienza rapportandosi ad essa con strumenti nuovi, trovando soluzioni che possano permettere, contestualmente ai lavori presso la struttura, la continuità del progetto di accoglienza dei ragazzi presenti e delle attività culturali e sociali ad essa collegata, così come delle importanti sinergie che in questi mesi si sono create con gli abitanti del quartiere e con le altre realtà territoriali solidali, relazioni e rapporti che necessitano di una presenza fisica e di una stabilità. Perché il quartiere è con Casa Madiba e Casa Madiba è con il quartiere!

Madiba è fertile, ha un grande cuore! Madiba vivrà!