Si sono presentati alle 9
di mattina con una ventina di blindati tra polizia e carabinieri. In prima
fila, il capo della Digos Giannini, seguito dai massimi vertici della questura
e dell'Arma. Centinaia di agenti proteggevano l'ingresso nello spazio sociale
del signor Gemini, proprietario dell'immobile, che vanta una serie di denunce
per abuso edilizio, violazione della destinazione d'uso dei locali e tanto
altro ancora. In questo modo, Gemini ha potuto guidare personalmente gli
interventi di demolizione delle strutture interne tramite una ruspa meccanica.
Prima gli ingressi, poi le scale e così via, blindando e distruggendo
definitivamente gli spazi dell'ex teatro Aniene, uno dei gioielli della cultura
e della architettura romana.
Questa è la fotografia della governance al tempo della rendita e della
precarietà come forme di controllo sociale. Lo stato che occupa militarmente il
territorio per garantire la violazione sistematica di quel che rimane dei
diritti e della democrazia. La banda di Alemanno e del fido Lucarelli reagisce
in questo modo allo smacco di ieri sera quando migliaia di persone hanno invaso
il Campidoglio per dire che il Piano casa del Comune è la stessa bufala di
Veltroni, costringendo il sindaco a incontrare i movimenti mercoledì 26 novembre.
Propio come una banda, ieri notte, hanno deciso la vendetta: sgomberare l'Horus
di piazza Sempione, nonostante il prefetto continuasse a chiedere una
trattativa politica che facesse riferimento alla delibera 26 del Comune di
Roma. Uno scontro di poteri che spiega bene i rischi di restringimento delle
libertà prodotti dalla crisi della rappresentanza al tempo della crisi globale.
Verso le 11 abbiamo deciso di occupare il Municipio IV, la stessa filiera
politica e di potere di Alemanno, bloccando le attività e costringendo il
presidente Bonelli a improvvisare una trattativa con rappresentanti della
regione e della provincia. Un solerte agente di polizia ha pensato bene di
impugnare una pistola e puntarla addosso agli attivisti. Dopo 4 ore di presidio
e dopo aver minacciato l'occupazione permanente dei tetti, come per miracolo,
arriva la decisione: domani, venerdì 20, alle 14, è convocato il tavolo di
trattativa diretta tra Municipio, Regione, Provincia. La lettera protocollata
ha come oggetto la "destinazione culturale e sociale di parte della
struttura ex Gil, di piazzale Adriatico (Montesacro) per garantire la
continuità delle attività dell'Horus di piazza Sempione".
Questo è un primo risultato concreto della resistenza messa in campo oggi, che
risponde alle necessità di conquistare un nuovo spazio liberato nella città. Ma
non ci basta, ovviamente. Oggi alle 18, assemblea cittadina per promuovere una
campagna di resistenza e di rilancio, ma anche per capire insieme se è giunto
il momento di una iniziativa nazionale, a Roma, che parli la lingua
dell'indipendenza, dei diritti e della libertà.Horus Resiste
Blocchi Precari Metropolitani
Questa mattina sgomberato Horus liberato a Roma
Contro Alemanno e la rendita. Senza paura.
19 / 11 / 2009
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