Contro il caro bollette togliamo gli incentivi agli inceneritori!

3 / 4 / 2012

Stangata in vista per le famiglie italiane: la bolletta dell’energia elettrica aumenterà del 5,8% ad aprile per arrivare a maggio ad un probabile aumento complessivo del 10%, un aggravio annuo per famiglia di circa 27 euro, che va a sommarsi a tutti gli altri aumenti dal carburante, al gas, ai beni di consumo.
A pesare sulla bolletta, sostiene l’Autorità per l’energia, sono gli incentivi alle fonti di energia rinnovabile, in particolare il fotovoltaico, che pare avere contributi più alti rispetto al resto d’Europa.
Nessuno però ricorda un’ anomalia tutta italiana, ossia l’inclusione dei rifiuti tra le fonti energetiche ammesse a beneficiare degli incentivi riservati alle energie rinnovabili; questo succede solo in Italia, anzi in altre parti d’Europa si disincentiva l’incenerimento dei rifiuti con maggiori tasse; la legge finanziaria del 2007 aveva abrogato questa anomalia, che però è stata successivamente reintrodotta dal ministro Prestigiacomo.

L’Italia è l’unico paese in cui è permesso definire “termovalorizzatori” gli inceneritori.

A tal proposito citiamo le parole di un vero esperto, Sergio Trapanotto, artefice della III linea dell’impianto di San Lazzaro: in occasione della visita di un gruppo di giornalisti veronesi all’inceneritore l’ ingegnere ha dichiarato ( Corriere di Verona 10/02/2012 ): “mi raccomando si chiama inceneritore non termovalorizzatore, alla gente bisogna dire la verità”.La verità è che l’impianto non serve a produrre energia ma a bruciare rifiuti. “Ciò che ricaviamo dalla produzione di energia è marginale, non basterebbe a sostenere i costi”.

Ma allora se non serve a produrre energia perchè riceve i certificati verdi dal GSE (Gestore Servizi Elettrici) ? Il costo economico di questi incentivi ce lo ritroviamo tutti sulla bolletta elettrica.

I cittadini padovani oltre a pagare un conto altissimo in termini di qualità dell’aria e di salute per la presenza di emissioni nocive dall’inceneritore, si ritrovano a pagare per esso due volte: con la bolletta dell’energia elettrica e con la TIA, che continua ad aumentare dal 2010, nonostante l’ottenimento degli incentivi dovrebbe farla diminuire.

Ricordiamo inoltre che l’inclusione dei rifiuti tra le fonti energetiche rinnovabili sta spingendo anche i cementifici in crisi (Italcementi di Monselice) a bruciare rifiuti per ottenere le agevolazioni fiscali.

Noi pensiamo che prima di ridurre gli incentivi per il fotovoltaico (energia pulita) sarebbe il caso,come nel 2007, di escludere i rifiuti dalle energie rinnovabili, considerando anche il grave impatto ambientale di inceneritori e cementifici.

Comitato “Lasciateci Respirare” Padova

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