Cosenza - Decidiamo Noi !

Partecipata la manifesazione dei comitati ambientali contro la speculazione e la devastazione del territorio calabrese

11 / 5 / 2014

La manifestazione regionale calabrese di sabato 10 maggio a Cosenza contro la devastazione ambientale e la speculazione sul ciclo dei rifiuti ha registrato una partecipazione importante. I numeri parlano di circa 4 mila persone, tutti dietro al grande striscione verde “#DECIDIAMO NOI”.

Le parole accampate sullo striscione rappresentano bene lo spirito della manifestazione. C’erano tanti comitati sorti in Calabria, insieme a cittadini liberi, realtà di movimento, associazioni, che si battono contro le discariche illecite che nella regione raggiungono la cifra record di 44.

Una regione di un sud Italia costruita a tavolino dalla classe politica rapace come vera e propria “discarica”, che non ha avuto nessuna forma di fordismo produttivo in passato e neanche di fordismo, per così dire, turistico, con impianti o costruzioni particolarissime, che magari avrebbero avuto un impatto devastante; oggi però il neoliberismo, sta buttando la sua storia e vocazione, naturalistica, antica, agricola, paesaggistica…in una pattumiera.

Ma la battaglia dei movimenti scesi in piazza sabato non è di retroguardia o di mera educazione civica, “Decidiamo noi” vuol dire che bisogna decidere in maniera partecipata, dal basso, in maniera orizzontale contro le scelte della politica che insieme ai privati (e come è stato detto in tanti modi ieri, anche con la Ndrangheta), prendono soluzioni che vanno ad arricchire pochi a scapito della salute di tutti.

Il tutto, spesso, dietro il paravento dell’emergenza, dietro cui si macinano spese costose (per tanti), profitti (per pochi), e soluzioni nessuna. E le possibili soluzioni, sono quelle ribadite in piazza ieri, in particolare quella dell’attuazione della raccolta differenziata spinta porta a porta in ogni comune,un sistema di gestione ispirato quindi alla strategia “Rifiuti Zero”, rimettendo la gestione in mano ad aziende speciali che attendono al diritto pubblico, sfiduciando una volta per tutte la favola de “il privato conviene”.

Tanti i colori, gli striscioni, le bandiere dei vari comitati, dietro cui ci sono i volti di chi sul proprio territorio si batte per la difesa del bene comune: dal Pollino allo stretto di Sicilia, c’erano Battaglina, Celico, Bisignano, Donnici, Scala Coeli, Bucita, Pianopoli, Lago e tanti altri luoghi dove è alta la guardia contro deturpazioni dell’ambiente, dalla questione delle “Navi dei Veleni”, ai rifiuti interrati, alla costruzione di centrali a bio masse ed inceneritori.

La classe politica regionale non ha avuto certo bisogno di lezioni dalle grandi coalizioni europee nelle scelte scellerate di devastazione del territorio, stando infatti ai racconti dei vari comitati territoriali, centro destra e centro sinistra, nella forma di amministrazioni comunali, o come è sotto gli occhi di tutti, nella forma del consiglio e giunta regionale, che hanno mirato sempre all’arricchimento ed alla sperequazione; e così assume importanza una manifestazione come quella di ieri, organizzata dal basso, dove striscioni come “La Presila Paura non ne ha” si sono incrociati insieme alle bandiere “NO TAV” e “NO MUOS”.

C’erano quelli del “No alla discarica a Battaglina - Borgia”, che lottano contro il progetto di costruzione di una discarica che sorgerà su falde acquifere e che sarà, come dimensioni, la seconda più grande d’Europa; c’erano quelli del “Comitato Ambientale Presilano”, che insieme a movimenti e cittadini, si battono contro la costruzione di una discarica posta a ridosso del Parco Nazionale della Sila, ed energicamente, in ogni modo, hanno ostacolato per più di un mese l’ingresso di camion pieni di rifiuti “tal quale” - a rischio la specie del Silidrillo, un animale mitico dalla forma di un coccodrillo descritto nel racconto “Il Silidrillo dei laghi Silani” di Umberto Felicetti, edito dalla case editrice nata dal basso “Coessenza”.

Esso ha l’abitudine di divorare e distruggere ogni impianto turistico moderno, salvaguardando lo spirito ancestrale, selvaggio e naturale dei monti della Sila, ma la sua specie contro rifiuti e centrali a bio masse potrebbe essere compromessa!- .

C’erano anche ben trenta trattori guidati da agricoltori che hanno interrotto temporaneamente il traffico, provenienti da Bisignano, contro il progetto di costruzione di una piattaforma per la lavorazione di 180 mila tonnellate di indifferenziato; e c’erano anche gli occupanti di case di Cosenza, del comitato “Prendocasa”, dietro un grande striscione rosso su cui era scritto “Una sola grande opera, casa e reddito per tutti”.

Le lotte hanno un filo conduttore comune, come è stato infatti ricordato dal microfono della discussione svolta a fine corteo, unite dalla richiesta di democrazia reale rappresentate dallo striscione “DECIDIAMO NOI”.