Da Milano ad Ancona una giornata di mobilitazione #NoBorders

A Milano contestato Renzi in visita al Museo della Scienza, violente cariche della polizia. Occupati poi gli uffici di Poste Italiane, complici delle deportazioni. Ad Ancona porto indisponibile all'attracco della nave turca Qezban, grazie all'azione degli attivisti #overthefortress che hanno bloccato l'ingresso principale dello scalo dorico.

12 / 7 / 2016

La #NoBorderCaravan, partita nei giorni scorsi dalla Germania per arrivare al No Border Camp di Salonicco (leggi l'appello di adesione di Agire nella crisi), è giunta oggi a Milano, per poi scendere domani verso Ancona e salpare il giorno successivo verso la Grecia.  L’arrivo della carovana è stato motivo d’iniziative sul terreno dell’antirazzismo e dell’accoglienza ai profughi sia nel capoluogo lombardo che in quello marchigiano.

A Milano gli attivisti italiani e tedeschi contro le frontiere sono stati violentemente caricati dalla polizia, mentre si stavano dirigendo al Museo della scienza e della tecnica per contestare il premier Renzi ed il Governatore della Lombardia Maroni, attesi per un incontro istituzionale. Nel corso delle cariche due studentesse hanno riportato ferite alla testa.
Tema della protesta è stato il sostegno dell'Italia al vergognoso accordo tra UE e la Turchia e la volontà del governo italiano di riprodurre il patto con i Paesi di origine e di transito dei migranti africani. Il migration compact, proposto dal governo Renzi, ricorda l'accordo tra Berlusconi e Gheddafi e mira ad esternalizzare le frontiere dell'Ue, armando gli eserciti dei Paesi dittatoriali per reprimere i flussi migratori.

La mobilitazione è proseguita con l’occupazione degli uffici delle Poste Italiane di Milano. L'ente è responsabile della deportazione dei migranti, via aereo, da Ventimiglia in Sicilia, dove vengono rinchiusi nei CARA o negli hotspot, dai quali potrebbero essere espulsi nei loro Paesi d'origine.  

La giornata dedicata alle migrazioni è continuata pomeriggio di fronte all'Aldini, struttura nella quale sono ospitati in pessime condizioni centinaia di migranti, con workshop tematici e incontri con gli abitanti del quartiere ed i richiedenti asilo.

Ad Ancona gli attivisti #noborders sono scesi in strada tramite due blitz agiti simultaneamente.

Una parte degli attivisti ha letteralmente scalato i silos del porto di Ancona – famosi per i murales di Blu – per poi calare dalla cima uno striscione di 30 metri, visibile da tutto il porto, con scritto “refugees welcome”. Contemporaneamente altri attivisti bloccavano l’ingresso principale del porto dorico, tramite una catena fatta di salvagenti arancioni, diventati ormai il simbolo della disperazione e della speranza di chi attraversa il Mediterraneo.

Durante il blocco al porto si è tenuta una conferenza stampa dove sono state spiegate le ragioni della presenza marchigiana al No Border Camp di Salonicco.  Al centro delle iniziative vi è il tema dei confini e di come essi da una parte impediscano la circolazione di esseri umani e dall'altra favoriscano il transito di merci e capitali. Per una volta abbiamo voluto che fosse il contrario e, infatti, era previsto un terzo blitz in acqua con gommoni e mute per bloccare la partenza della nave cargo battente bandiera Turca, che ogni martedì attracca al porto di Ancona, garantendo il trasporto merci per il governo del neo-sultano Erdogan.

Le autorità  turche, saputo dell'iniziativa, hanno fatto  evitare alla nave lo scalo al porto dorico, dirottandola verso Trieste. Un risultato molto importante questo, perché non si può parlare di politiche migratorie e confini senza mettere al centro della critica politica e della conseguente azione,  lo scellerato e criminale accordo Turchia-Europa.

Durante la conferenza stampa gli attivisti #noborders hanno anche ricordato Emmanuel, ragazzo nigeriano ammazzato a Fermo da Amedeo Mancini, un fascista militante di Casa Pound. Dopo il corteo autonomo di sabato scorso che ha portato in piazza circa 500 manifestanti, questa sera gli antifascisti saranno di nuovo in piazza a Fermo per portare striscioni, colori e parole durante la kermesse organizzata dai sindacati confederali.

Milano - Cariche contro gli attivisti #NoBorders

Milano - Un commento a fine giornata