Da Napoli a Milano e a Taranto. Per un primo Maggio di lotta!

30 / 4 / 2015

Domani è primo Maggio.

È una giornata che da sempre riteniamo di lotta e non di rituale celebrazione di diritti e garanzie ottenute con le lotte e puntualmente sottratti negli ultimi anni dal cinismo neoliberale. Da attivisti ed attiviste di una regione in cui il diritto alla salute è stato sistematicamente calpestato in nome del profitto di pochi e in nome dello sviluppo di altre latitudini del paese, abbiamo sempre caratterizzato questa giornata come momento di rivendicazione e conflitto sui nostri territori contro la devastazione ambientale. Domani però non è un primo Maggio qualsiasi. Domani la grande macchina del capitalismo predatorio ed accattone italiano inaugura Expo, una delle più goffe kermesse di appalti, mazzette e sfruttamento a cui abbiamo assistito negli ultimi anni. Un vero e proprio banchetto a cui hanno preso parte tutti. Non è una questione che riguarda solo Milano. Expo è un business che negli anni ha coinvolto i grandi carrelli imprenditoriali legali e illegali di tutti il paese,in molti casi gli stessi responsabili dell'avvelenamento dei nostri come di altri territori. Basti pensare a partner come A2A, che è l'azienda che gestisce molti impianti di incenerimento tra cui quello di Acerra o a Eni primo beneficiario del piano trivellazioni dello Sblocca Italia. Ecco perché da Napoli abbiamo scelto di essere in tanti domani al corteo che contesterà l'apertura di Expo, ma non solo.

Saremo a Bagnoli, in quel quartiere di Napoli che è diventato uno dei simboli del nesso strettissimo che unisce sottrazione del diritto alla decisione, commissariamenti e accumulazione di profitto. Un quartiere che ha già una storia scritta dal veleno dell'ItalSider che ha ammalato per decenni operai e cittadini.

E ancora saremo al Concerto di Taranto, insieme con i comitati campani che si battono contro il biocidio, per portare la solidarietà al popolo che si mobilita da anni per la chiusura dell'Ilva e per la riconversione e la riqualifica della città.

C'è un filo rosso che unisce le tre giornate e per questo abbiamo scelto di essere in ognuna di queste città che manifesteranno con linguaggi diversi e però complementari per il diritto alla salute, contro il dogma del lavoro e per la democrazia.