Di Niscemi e MUOS: aggiornamenti e prossimi appuntamenti

5 / 3 / 2015

Nelle ultime settimane si è tornati a parlare di Niscemi e MUOS. 

Risale al 13 febbraio scorso la sentenza del TAR che dichiara a chiare lettere l'abusivismo della stazione, ultimata a gennaio 2014, in quanto costruita in assenza delle autorizzazioni necessarie. Tanta la soddisfazione generale ma anche grande la consapevolezza delle attiviste e degli attivisti che non sarebbe bastata questa sentenza a fermare le parabole.  

Infatti, nemmeno due settimane dopo, un gruppo di attivisti e mamme no muos si è ritrovato, come da tradizione ormai, davanti al cancello principale della base a bloccarne i flussi, in entrata ed in uscita. Esigenza scaturita dal fatto che, nonostante tutto, la vita alla stazione MUOS continua come se nulla fosse: operai continuano a bazzicare l'area, completando gli ultimi lavori, le parabole continuano a muoversi e le luci rosse (indicanti l'accensione delle antenne) brillano all'interno della base. Blocco che, come da prassi, è stato interrotto dall'intervento smisurato di forze dell'ordine che hanno permesso quindi il passaggio dei mezzi dopo un'ora di rallentamento.

Anomalia questa che ha spinto, nei giorni successivi, non solo gli attivisti a monitorare giornalmente la base, ma anche i legali no muos a inviare un atto monitorio al Ministero dell'Interno, alla Questura di Caltanissetta, alla Stazione dei Carabinieri e al Commissariato di Niscemi. Atto questo che chiede spiegazioni in merito all'utilizzo di tutte quelle forze dell'ordine per tutelare una stazione illecita, in cui si continuano a svolgere le normali attività come se nessuna sentenza fosse stata emessa; forze dell'ordine quindi utilizzate per contrastare attivisti e normali cittadini che, ancora una volta, sono costretti a provvedere da soli al blocco di un'opera dannosa, inutile, e adesso anche ufficialmente abusiva. 

La risposta a questa richiesta di chiarimenti e alla diffida, oltre ad un chiassoso silenzio, è arrivata il primo marzo, data in cui gli attivisti segnalano la comparsa della temibile lucetta blu alla stazione MUOS (luce che, se blu appunto, indica che il sistema trasmette segnale).

Ancora una volta, quindi, gli attivisti hanno dovuto provvedere da sé e, due giorni dopo, si sono ritrovati nuovamente davanti al cancello principale della base di buon ora al mattino. Per ore, nessun mezzo si vede all'orizzonte fino a quando, a metà mattinata, arriva l'ormai tristemente nota carovana di mezzi militari e operai. Il blocco, durato per due ore, viene nuovamente interrotto dalle forze dell'ordine che, come nei peggiori dejavù, sgomberano l'entrata del cancello e scortano quasi fin dentro la carovana di mezzi. 

Come se l'indifferenza, la presunzione e la violenza fino a questo punto raggiunte non bastassero, lo stesso 3 marzo l'Ufficio stampa della Stazione Aeronavale della Marina USA di Sigonella diffonde una breve nota. In questa si precisa che il MUOS non sta trasmettendo ma che “sono in corso operazioni di collaudo e monitoraggio”, che le antenne della base NRTF di Niscemi e il MUOS “non costituiscono alcun pericolo per la salute della popolazione locale”, che il sito “rispetta in pieno la normativa italiana ed europea”, e che fino ad oggi non esiste alcun “ordine di  sospensione delle attività di collaudo”. La ciliegina sulla torta di questa nota così breve è il paragrafo finale in cui tengono a ricordare come il MUOS e la base tutta “hanno come obbiettivo la sicurezza del Paesi occidentali della NATO, prima fra tutti l'Italia”.

La reazione a questa nota non poteva non essere che una. Proprio oggi infatti attivisti e mamme no muos si sono trovati nuovamente davanti al cancello principale della base per gustare insieme una colazione collettiva,  bloccando così nuovamente il passaggio di decine di mezzi da e per la base per ore. La determinazione delle attiviste e della mamme no muos sedute davanti la base ha costretto le forze dell'ordine ad una lunga trattativa, che ha permesso l'entrata dei mezzi in base solo dopo le 11.30 del mattino. 

Al di là della cronaca, le vicende di questo ultimo mese, che hanno fatto ritornare Niscemi e i suoi abitanti protagonisti, fanno pensare come, in effetti, potrebbe essersi appena aperta una nuova fase per il  movimento no muos. Fase che vede, oltre alle tante iniziative territoriali in tutta la Sicilia, due importanti appuntamenti comuni. Il primo è l'otto marzo, data in cui le donne no muos hanno indetto una giornata di mobilitazione a partire dalla mattina, e in cui torneranno insieme in Contrada Ulmo con un corteo. Il secondo è il 4 aprile, data della manifestazione nazionale no muos lanciata pochissimi giorni dopo la sentenza del TAR. 

Se è giusto pensare che “una sentenza non faccia primavera”, è anche vero che qualcosa ricomincia a muoversi a Niscemi, e non sono solo le parabole del MUOS.