Dolo - Presidio solidale per ricostruire la nostra riviera

I cittadini colpiti dal tornado si organizzano per la ricostruzione

1 / 8 / 2015

Domenica 2 Agosto 2015
Dalle 16.00 fino a tarda sera
via E. Tito n.24 Dolo
Momento conviviale d’incontro per condividere assieme problemi, punti di vista e pensieri post Tornado.
Ricostruzione: i soldi ci sono, Governo e Regione rispondano!
Sulla ricostruzione occorre fare chiarezza fra le molte, troppe chiacchiere ed ottenere dei fatti. 3 milioni di euro quelli finora stanziati dalla Regione, forse 2 milioni quelli messi dal Governo Renzi; una scarsa somma rispetto ai 180 milioni di danni.Eppure dai fatti i soldi sembrano non mancare: basti pensare che per i costruttori della Orte-Mestre, l’autostrada che distruggerà definitivamente la Riviera, ci saranno sconti fiscali per quasi 2 miliardi. Al contrario, non sono previsti sconti sulle tasse di chi ha perso tutto, anzi, il governatore Zaia e la giunta regionale propongono il ricatto della tassazione forzata attraverso l’imposta sulla benzina. E che dire dei 6 miliardi sperperati per il MOSE, o degli oltre 4 miliardi stanziati di recente dal Governo per altre opere inutili che sono solo mangiatoie per i soliti noti? Tutto questo crediamo sia inaccettabile e che sia doveroso divulgarlo.
Una preoccupante “nuova normalità” meteorologica:
Occorre prendere coscienza delle conseguenze nell’odierno modello di sviluppo rispetto agli sconvolgimenti del clima.Dobbiamo adattarci a una “nuova normalità”. La chiama così il meteorologo Luca Lombroso, per farci capire che i cambiamenti climatici e le loro conseguenze sulla vita sono una realtà con cui dobbiamo fare i conti. Si tratta di una condizione “irreversibile. Il danno è già stato fatto”.
Una testimonianza concreta e tragica di quello che significa è stato il violento Tornado - classificabile EF4 secondo l’Arpav, nella scala Enhanced Fujita che va da 0 a 5 - che ha distrutto case e ville venete tra Dolo, Mira e Pianiga, facendo un morto a Sambruson, un ferito grave, e circa novanta feriti. Ma non si tratta di un caso isolato. Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, quotidianamente.
Nemmeno la tromba d’aria della Riviera del Brenta è una novità, spiega Lombroso. “Questi fenomeni, tipici delle medie latitudini, si formano quando si presentano contemporaneamente alcune particolari condizioni climatiche. Edifici e strutture che non sono pronti a subire questi attacchi, continua Lombroso: “Il nostro tessuto urbano non è predisposto ad affrontare queste situazioni, come è invece negli Stati Uniti, dove la comunità si è organizzata per far fronte a un fenomeno che ci si aspetta. Questo vale sia per le case e le opere pubbliche minori, che per le grandi opere”.
Ci uniamo all’appello della rete dei comitati della Riviera del Brenta, Opzione Zero, che chiede un’assunzione di responsabilità. “Il consumo di suolo e l’impermeabilizzazione delle superfici, oltre a rendere il territorio più vulnerabile dal punto di vista idraulico, favoriscono anche la formazione delle cosiddette “isole di calore urbano”, un aumento della temperatura dell’aria sopra le zone più cementificate che va ad alimentare proprio le trombe d’aria - si legge nel comunicato di Opzione Zero -. Insistere con le trivellazioni per estrarre petrolio, favorire la costruzione di nuove autostrade, dare via libera ad operazioni come Polo Logistico a Dogaletto o Veneto City significa riproporre politiche vecchie, inadeguate, e soprattutto irresponsabili”.
L’ idea di un presidio in fornace:
Si pone il sogno di ricostruire il tessuto sociale dei luoghi colpiti dal tornado e non solo, di porre le basi per divenire attori principali di un cambiamento e non come comparse ben disciplinate all’interno di un copione già scritto il cui leitmotiv si incentra nelle speculazioni e lo sfruttamento intensivo del territorio. In altre parole si tratterebbe di accettare una sfida per ricostruire tutto ciò che ci spetta.

L’evento si terra nel giardine della Ex fornace Velluti.

Attività della giornata:
- Angolo Offerte / Richieste (Materiali, Mobilio, Beni di Prima Necessità)
-Area cibo e bevande per raccolta fondi