CIBO E TERRA:
Assemblea popolare per la sovranità alimentare
domenica 3 giugno ore 17.00 durante il Festival Indipendenza e Libertà 2012
con: Campi Aperti di Bologna, Biosteria di Parma, Sistemi di Garanzia Partecipata del Mugello, Gruppo Coltivare Condividendo Fonzaso
Stanchi di dirlo: facciamolo!
La sovranità alimentare è il diritto dei popoli a un cibo
salubre, culturalmente appropriato, prodotto attraverso metodi
sostenibili ed ecologici, in forza del loro diritto a definire i propri
sistemi agricoli e alimentari. Pone le aspirazioni e i bisogni di coloro
che producono, distribuiscono e consumano alimenti al cuore del sistema
e delle politiche alimentari.
La sovranità alimentare difende gli interessi e contempla le future
generazioni. Offre una strategia di resistenza e smantellamento
dell’attuale regime commerciale alimentare sostenuto dalle corporation e
un orientamento verso sistemi alimentari, agricoli, pastorali e di
pesca definiti dai produttori e utilizzatori locali.
La sovranità alimentare riconosce priorità a economie e mercati locali e
nazionali; promuove un commercio trasparente che garantisca redditi
equi a tutte le persone così come il diritto dei consumatori al
controllo della propria nutrizione. Assicura che i diritti d’uso e
gestione di terre, territori, acque, semi, mandrie e biodiversità siano
nelle mani di coloro che producono il cibo. La sovranità alimentare
implica nuove relazioni sociali libere da oppressione e ineguaglianze
fra uomini e donne, popoli, gruppi etnici, classi economiche e
generazioni. (Definizione del Forum di Nyeleni 2007)
Partiamo da questa definizione per ragionare su chi ha la sovranità
di quello che in Trentino viene prodotto e distribuito. Lo confermano i
dati dell'Istat ma in realtà basta guardarsi attorno per capire quanto
il nostro territorio sia dipendente dalle monocolture. L'emblema di
questo è la val di Non, che con neppure 40000 abitanti produce mele per
10 milioni di persone, impoverendo il terreno e inquinando aria acqua e
la salute delle persone. Ma si può guardare anche alla vite e ai piccoli
frutti, che dominano il resto del Trentino.
Queste monocolture stanno sfruttando in maniera intensiva la nostra
terra, creando continua selezione delle malattie e dipendenza da
pesticidi, facendo scomparire le varietà di piante autoctone, riducendo
la cooperazione e il “fare assieme” alla scelta dei manager e dei
poteri politici Provinciali.
Questo baratro è scavato dall'ideologia insidiata ai vertici della
Fondazione E. Mach (ex Istituto Agrario di S.Michele all'Adige). Questo
ente, che gestisce ricerca, istruzione, servizio alle imprese agricole e
a quelle che producono fitofarmaci, sostiene che il Trentino vada
diviso in tre comparti produttivi e che la coltivazione intensiva di
mele, vino e piccoli frutti sarà lo scenario dentro cui vivere le nostre
vite.
In Italia come in tutto il resto del mondo molte persone hanno deciso
di smarcarsi dai ricatti della grande distribuzione organizzata ma
scollegata dalla terra, dalle promesse dei manager e da tutte quelle
ingiustizie sociali che costituiscono la vera causa della malnutrizione
nel mondo.
Domenica 3 giugno abbiamo la possibilità di guardarci e parlarci. Non
per creare un nuovo soggetto ma per conoscerci e capire tra noi come
aiutarci a vicenda ed essere liberi dai ricatti dei grandi consorzi,
delle Fondazioni, dei consigli Provinciali. Andare al di là dei marchi,
delle certificazioni, dei simboli che decidono “se il nostro prodotto è
ben recepito dai mercati” o “se il trend di crescita è positivo o
negativo, in base alla congiuntura internazionale”. Alla dittatura del
mercato liberista opponiamo la diffusione del mercato contadino,
svincolato dai marchi, autocertificato, in cui una nuova agricoltura di
sussistenza si aiuta e sostiene a vicenda.
In questo ci aiuteranno l'incontro e le parole di chi sta già percorrendo da tempo sentieri di mutuo aiuto per la sovranità alimentare:
Campi Aperti di Bologna
Biosteria di Parma
Sistemi di Garanzia Partecipata del Mugello
Gruppo Coltivare Condividendo Fonzaso.
Siete tutti e tutte invitat*.