Quando la solidarietà è una follia in espansione: Atene costruisce le proprie risposte alla crisi e alla recente ascesa della destra tra dibattiti, musica, arte, cultura e molto altro.

E' iniziato il 16° festival antirazzista di Atene

7 / 7 / 2012

Atene, 06 Luglio 2012_ E’ iniziato il 16° Festival Antirazzista di Atene nella zona di Goudì, lontano dagli storici quartieri di movimento di cui, entrando al festival, si respira la stessa atmosfera. Il Festival è organizzato da un coordinamento che include numerose realtà antirazziste greche, organizzazioni che operano a favore dei migranti (associazioni, ong, collettivi) e associazioni e collettivi di migranti stessi.

A dare vita al festival sono quegli stessi collettivi, quelle stesse realtà, che in questi ultimi mesi hanno messo in atto importanti esperienze di mutualismo e autogestione quali le cucine solidali, gli ambulatori medici solidali, le farmacie solidali e molto altro ancora.

 Il festival assume un significato particolare in questo periodo di attacco generale nei confronti della società greca, attacco che diviene più grave e violento nei confronti dei migranti, che non solo vivono in un paese incapace di garantire i loro diritti e di offrire un'adeguata protezione, ma che oggi più che mai subiscono l’attacco feroce delle destre.

 La retorica razzista agitata dai partiti che hanno vinto le ultime elezioni, ha legittimato uno spaventoso aumento degli attacchi criminali, fisici, ai danni dei migranti che vivono in Grecia. In questi giorni mancano all’appello delle comunità migranti almeno 30 persone, persone di cui si sono perse le tracce. 

 Durante l’iniziativa sono previsti momenti di dibattito e di confronto in cui ci s’interroga sul presente e sul futuro del movimento e della società, in uno spazio in grado di connettere le realtà presenti per cercare una risposta collettiva alla situazione attuale.

 Tra i diversi argomenti affrontati, particolarmente importanti risultano le riflessioni sul ruolo della Grecia nella gestione dei flussi migratori verso l’Europa: una gestione esclusivamente poliziesca che diviene criminale nel momento in cui viene negato qualsiasi accesso alla regolarizzazione e al diritto d’asilo, quando i migranti vengono rastrellati nelle strade durante le “sweap operations”, con l'apertura di nuovi centri di detenzione ed espulsione e con le violenze della polizia, diventate ormai pane quotidiano.

 Questa quotidianità triste e violenta è contrasta con forza dalla bellezza del festival: un’iniziativa in cui greci e persone provenienti da tutto il mondo collaborano fianco a fianco per costruire uno spazio di solidarietà concreta, una risposta collettiva a quello che si vive oggi nelle strade, in cui si cercano soluzioni e si concretizza, tra uno spazio di discussione e l’altro, una festa bellissima in grado di parlare di una società antirazzista, aperta, solidale che vuole far sentire la propria voce, fermare la violenza razzista, cooperare per affrontare in maniera collettiva e auto-organizzata i feroci attacchi di questi giorni. 

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Guarda le foto della prima giornata del festival

Video: Nasim Lomani del centro sociale Diktio di Atene presenta il festival