E venne il giorno di Cgil, Cisl e Uil...

23 / 5 / 2012

Mentre proseguono le assemblee indette dal Movimento No Tav – Terzo Valico che fanno reagistrare costantemente il tutto esaurito, ieri con una tempistica quantomeno sospetta (a pochi giorni dalla manifestazione di Arquata), è arrivata la presa di parola di Cgil, Cisl e Uil.

In una conferenza stampa i segretari generali Silvana Tiberti, Alessio Ferraris e Aldo Gregori hanno ribadito la posizione sindacale favorevole alla costruzione del Terzo Valico, ma non hanno potuto fare a meno di registrare le molte criticità di cui l’opera è portatrice.

In realtà, quello che doveva essere uno spot Si Tav, con la precisazione che i sindacati confederali non parteciperanno alla manifestazione di Arquata in quanto soggetti responsabili (dell’avvelenamento del basso piemonte e della Liguria ndr), si è trasformato in un clamoroso autogol.

E’ stata infatti la segretaria generale della Cgil Silvana Tiberti a fare un lungo elenco di quello che il Terzo Valico significherà.

Innanzi tutto è stata chiesta partecipazione e trasparenza ammettendo di fatto che tutto questo fino ad oggi è mancato.

Poi si è posto il problema del finanziamento dei soli primi due lotti costruttivi ed è stata fatta una domanda:”Finiti i soldi?” (Vorremmo saperlo anche noi ndr).

Infine è stato sollevato il problema dei subappalti, delle infiltrazioni della ‘ndrangheta, della conclamata presenza di amianto, delle falde acquifere, della mancanza di dialogo da parte di RFI, dei morti sul lavoro.

Tutte tematiche che avrebbero dovuto portare di conseguenza i sindacati a schierarsi con le ragioni delle popolazioni locali che il 26 Maggio manifesteranno ad Arquata Scrivia.

Niente di tutto questo perchè i sindacati per loro bocca dicono che non possono essere pregiudizialmente No Tav.

Nella peggiore delle tradizioni del mondo sindacale, quella che scambia i posti di lavoro con la salute dei lavoratori e delle popolazioni locali, Cgil, Cisl e Uil ribadiscono quindi il loro appoggio all’avvio dei lavori a patto che tutte le criticità sollevate trovino risposte.

E se non dovesse succedere? Se Cociv continuasse a nascondere le carte? Se non venissero fatti nuovi sondaggi per appurare la presenza di amianto?

Probabilmente non cambierebbe nulla per i nostri amati sindacati, siamo pronti a scommetterci.

Per fortuna ci sono delle lodevoli eccezioni, infatti molte RSU delle fabbriche della zona, la Fiom Cgil e i sindacati di base hanno deciso di partecipare alla manifestazione di Arquata.

Per fortuna quella che viene definita crisi della rappresentanza si nutre di almeno due facce diverse, quella politica e quella sindacale.

Le persone non sembrano più disposte a prendere ordini da chi è ormai privo di ogni forma di credibilità, perchè come diceva Don Milani l’obbedienza non è una virtù.

Nonostante le prese di posizione dei vertici sindacali sono molti i semplici iscritti che partecipano ai comitati, saranno molti di più quelli che decideranno di marciare per fermare l’ennesima opera inutile che vuole devastare il nostro territorio.