Genova - Scateniamo tempeste ma preferiamo il sole

18 / 6 / 2014

Sabato 14 La pioggia non ci ha fermato
Sabato la città di sotto ha sfilato numerosa per le vie di Genova. Colorandola e svegliandola da un torpore nel quale era assopita da troppo tempo.
Le molteplicità e le differenze della città di sotto si sono unite in un miscuglio che arricchisce di nuovi sapori e odori quello che ci circonda.
Così dopo lo sgombero di via Bertani in poco tempo ci siamo messi di nuovo in cucina. 

Sabato 7 abbiamo iniziato con il Soffritto: L'occupazione del ex scuola Garaventa. Uno dei tanti spazi in disuso del comune di Genova che ha attivato la partecipazione e la collaborazione da parte degli abitanti di quella parte di centro storico genovese che da sempre la città di sopra prova a snaturare, ma che dimostra la sua straordinaria vitalità e allergia alla “normalizzazione”.

Siamo poi arrivati a Mercoledì pomeriggio Gli Ingredienti: laboratori in piazza. La cittadinanza ha potuto vedere parte delle cose incredibili che il laboratorio sociale è riuscito ha creare in questi undici anni. Degustando insieme ai vini del critical wine anche i prodotti del fablab, della serigrafia della palestra popolare, della giocoleria del teatro di strada.
Infine Ieri: La Buridda.
Questo insieme di ingredienti condito dai movimenti sociali della città di sotto, dalla musica dei carri, dai giganteschi palloni gonfiabili degli artisti di strada si sono mescolati nella street parade: una festa che ha scacciato le nubi e trovato una casa consona per il Buridda.

Perchè scateniamo tempeste ma preferiamo il sole!

Fin qui la nostra piccola grande storia di resistenza e liberazione.

In questi giorni abbiamo però anche assistito e ascoltato l'arroganza dei rappresentati della città di sopra che dietro ai loro non sapevo hanno inanellato una serie di menzogne e azioni che nascondono la più grave delle colpe: l'incapacità.

Un'amministrazione comunale ostaggio del Pd, immobile nelle azioni che ha delegato ai dirigenti comunali, da decenni inchiodati alle loro poltrone, le decisioni sulle emergenze. Gli stessi rappresentanti che eletti nel nome della democrazia partecipata appoggiano i licenziamenti del Carlo Felice, la privatizzazione di AMT , avvallano oltre 8 sfratti al giorno e che alle nostre legittime proteste per uno sgombero ingiusto si blindano dietro decine di agenti antisommossa e altrettanti blindati.

In una città sempre più disgregata e sola dove i predoni della Carige hanno fatto il bello e cattivo tempo per anni aiutati da faccendieri, politici e da quegli stessi magistrati che sono pronti a criminalizzare i movimenti ma che solerti aiutano gli amici degli amici.

Una città che insegue il mito delle grandi opere come l'inceneritore che ha bloccato per molto tempo lo sviluppo di una vera gestione consapevole dei rifiuti urbani che oggi rischia veramente il collasso.
In tutto questo le dichiarazioni di voler riaprire la trattativa crediamo siano le più tragicomiche.

Questi giorni hanno dimostrato che solo la solidarietà attiva tra i vari attori della città di sotto e la rinnovata consapevolezza del movimento possono restituire dignità alla parole partecipazione politica.

Da qui ripartiamo consapevoli che il nostro vero interlocutore e alleato è la città di sotto.

LSOA BURIDDA
C.SO MONTEGRAPPA, GENOVA, PIANETA TERRA