Grecia - Naufragio Farmakonisi la Guardia Costiera ha ucciso 12 migranti

23 / 1 / 2014

I testimoni accusano la Guardia Costiera greca di aver affogato alcuni migranti vicino l’isola di Famakonisi, secondo l’Alto Commissariato dell’ONU per i Rifugiati.

Secondo l’annuncio dell’UNHCR: “Secondo i testimoni sopravvissuti la nave della Guardia Costiera stava trainando una barca piena di migranti a grande velocità verso le coste della Turchia, quando è accaduto il tragico incidente in mezzo al mare agitato. Gli stessi testimoni hanno detto che la gente gridava chiedendo aiuto, visto che nella barca c’erano molti bambini”.

Le organizzazioni internazionali hanno condannato diverse volte la pratica delle autorità greche per obbligare i migranti a tornare in Turchia.

L’UNHCR ha chiesto spiegazioni alle autorità greche sulla “sparizione” misteriosa di decine di migranti per colpa della polizia greca, su casi che hanno causato proteste internazionali contro il governo greco. In altri casi, i residenti delle isole periferiche hanno riferito che i migranti che dovevano essere trasferiti nei centri di accoglienza dei porti non sono mai arrivati.

L’annuncio completo dell’UNHCR

L’UNHCR dopo il naufragio di Farmakonisi esprime la sua preoccupazione per la continua perdita di vite umane in mare. 

Una barca da pesca, a bordo della quale c’erano 28 persone (25 afghani e 3 siriani), inclusi molte donne e bambini, si è ribaltata ed è affondata nella mattina di lunedì 21 gennaio 2014 nelle acque di Farmakonisi. 16 migranti sono stati raccolti dalla Guardia Costiera. Una donna e un bambino di 5 anni sono stati trovati morti vicino la costa turca, mentre altre 10 persone (2 donne e 8 neonati e bambini) continuano a essere dispersi.

Una équipe dell’UNHCR ha visitato martedì 22 gennaio l’isola di Leros dove i sopravvissuti sono stati trasferiti dalla Guardia Costiera e ha parlato con loro e con l’Autorità Portuale.

Secondo le informazioni dell’Autorità Portuale, la barca è stata scoperta dalla Guardia Costiera a mezzanotte di domenica 20 gennaio, ferma e senza luci di navigazione. Tenendo conto della situazione e del maltempo, sono iniziate le operazioni di salvataggio per trainarla fino a Farmakonisi. Durante l’operazione, un gran numero di migranti a bordo si sono concentrati su un lato della barca, che si è inclinata ed è affondata.

Però, secondo i sopravvissuti, la nave della Guardia Costiera stava trainando la barca a gran velocità verso la costa turca quando è accaduto il tragico incidente in mezzo al mare agitato. Gli stessi testimoni hanno detto che la gente gridava chiedendo aiuto, visto che sulla barca c’era un gran numero di bambini.

“L’UNHCR invita le autorità a investigare sulle circostanze nelle quali si è prodotto l’incidente e su come è stato possibile perdere delle vite umane su una barca che veniva trainata”, ha detto Laurens Jolles, rappresentante regionale dell’Alto Commissariato per il Sud Europa.

L’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati ha rivolto un appello ai governi degli altri Paesi europei a lavorare insieme per ridurre le perdite di vite umane nelle traversate pericolose del Mediterraneo e di altre frontiere marittime chiave. L’Agenzia segnala la necessità di un maggior rafforzamento delle operazioni di salvataggio in mare e la creazione di visti per la migrazione legale al fine di evitare i movimenti irregolari su rotte pericolose.

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