Il Viminale tenta di imporre il comizio di Matteo Salvini a Napoli

Dopo l'occupazione della Mostra d'Oltremare, l'ente ha rescisso il contratto che concedeva gli spazi al leader della Lega

11 / 3 / 2017

Ieri mattina decine di attivisti hanno occupato il palacongressi della Mostra di Oltremare, dove sarebbe previsto oggi il comizio di Matteo Salvini. Da diverse settimane diverse realtà partenopee e meridionali hanno iniziato una campagna politica volta ad impedire dal basso la presenza del leader della Lega Nord, e della sua propaganda xenofoba ed antimeridionale, nel capoluogo campano. Una campagna che contiene un messaggio chiaro: «Salvini il sud non ti vuole» e che si concluderà con una grande manifestazione, indetta per oggi in piazza Sannazaro alle 14, in cui viene chiamata a raccolta tutta la Napoli antirazzista.

La campagna antirazzista ha attivato anche cantanti, musicisti, tecnici, videomaker e produttor, i quali  hanno voluto diffondere un messaggio musicale verso il corteo di oggi.

Dopo l’occupazione, le forze dell'ordine hanno impedito alla persone, che si erano nel frattempo radunate all'esterno della Mostra, di entrare e partecipare all'assemblea pubblica indetta dagli occupanti. Per diverse ore nessuno è potuto entrare o uscire dalla struttura.

Dopo diverse ore di occupazione gli attivisti si sono recati alla conferenza stampa della Mostra d'Oltremare, per chiedere ufficialmente l'annullamento dell'evento organizzato da Matteo Salvini. Subito dopo si è tenuto un incontro in prefettura che ha visto la presenza di una delegazione di attivisti, alcuni consiglieri comunali e municipali, il presidente della decima municipalità, l'ente Mostra e l'assessore al diritto alla città. Nel frattempo centinaia di persone si radunavano all’esterno della Mostra, tra i quali diversi artisti partenopei, che hanno portato la voce di una città pronta a respingere con ogni mezzo un evento politico di chiaro stampo razzista.

In seguito a questa grande attivazione sociale e popolare, la Mostra d’Oltremare ha deciso di rescindere il contratto con Salvini, sancendo la vittoria della città libera, solidale ed antirazzista. A questo punto è entrato in campo il ministro dell’Interno Marco Minniti il quale, con una nota divulgata alla stampa, ha dato precise disposizioni al prefetto di Napoli «perché sia assicurato il diritto costituzionalmente garantito dell'onorevole Salvini a tenere la manifestazione programmata domani (oggi ndr) nel capoluogo campano». Di fatto il governo entra a gamba tesa nella vicenda, provando ad espropriare di decisionalità la città di Napoli.

L'ente Mostra stamattina ha dato seguito a quanto dichiarato ieri ed ha fatto trovare i cancelli chiusi agli allestitori di Noi con Salvini. In questa situazione il leader della Lega Nord (che continua a dichiarare la propria presenza alla Mostra d’Oltremare) potrà utilizzare quegli spazi solo se ufficialmente venissero requisiti e la decisione sugli stessi passasse dalla città al governo. Tale requisizione potrebbe avvenire solo attraverso una decretazione d’urgenza, che nel nostro Paese si usa normalmente per imporre grandi opere o andare in deroga alle leggi ordinarie in caso di calamità naturali.

Data la situazione gli attivisti rilanciano l’appuntamento di piazza di oggi, alle 14 in piazza Sannazaro.