Interrogazione parlamentare sulle violenze della polizia a Zeno Rocca

11 / 3 / 2014

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Al Ministro dell’Interno

Al Ministro della Giustizia

Premesso che:

-in data 10 marzo 2014, Zeno Rocca, un ragazzo di 22 anni, attivista del centro sociale padovano Pedro e coinvolto anche nelle mobilitazioni in Valsusa, mentre attendeva un tram in direzione della Stazione,  a Padova,  è stato avvicinato da circa dieci agenti del Reparto Celere che, scesi da una camionetta che si era fermata bruscamente proprio davanti a lui, dopo averlo strattonato, provocato  e perquisito, lo hanno obbligato a tirar fuori tutti gli oggetti in suo possesso;

-come anche riportato nell’articolo a firma di Laura Eduati “Padova, attivista No Tav pestato a sangue in Questura.” , pubblicato sull’Huffington Post dell’11 marzo 2014,gli agenti, come provocazione, avrebbero rivolto al ragazzo le seguenti parole: "Toccaci così poi ti insacchiamo di mazzate!Ti arrestiamo. Dacci i documenti!;

-il Rocca stava spiegando che era appena uscito dalla Questura ove si reca tre volte alla settimana, in quanto sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, e stava estraendo  la carta d'identità quando sarebbe stato stretto al centro da parte degli agenti delle celere e colpito alle gambe, al torace, afferrato per le braccia, torte all'indietro, nonchè ammanettato;

-afferrato per i capelli, e condotto all’interno della volante  giunta nel frattempo sul posto, Zeno Rocca è stato poi condotto nel corridoio delle celle di sicurezza, nel seminterrato, dove erano presenti i celerini che lo avevano colpito, due dei quali venivano invitati a recarsi in ospedale a ”farsi refertare”;

-il ragazzo  - come riportato nell’articolo citato – sarebbe stato lasciato per sette ore in cella di sicurezza  senza venir reso edotto circa i reati per i quali era in stato di fermo e, soprattutto, senza avere la possibilità, nonostante le continue richieste, di contattare un difensore;

-una volta uscito dalla Questura - solo in serata e peraltro con una denuncia per minaccia, lesioni, resistenza a Pubblico Ufficiale, nonchè rifiuto di fornire le proprie generalità  - Rocca si è recato in ospedale, ove veniva refertato con  una  costola rotta, distorsione della cervicale e contusioni multiple. E sui polsi i segni evidentemente ricollegabili alle manette troppo strette;

-rispetto a tale gravissima vicenda, che ha visto un ragazzo fermato senza motivo dalla celere, picchiato, lasciato sette ore  in cella di sicurezza e privato dell’assistenza legale e medica, è assolutamente necessario ed urgente, a parere degli interroganti, fare chiarezza ed individuare le eventuali responsabilità.

Per sapere:

- le informazioni e le valutazioni dei Ministri in indirizzo circa i gravi fatti riferiti in premessa;

-le  motivazioni per le quali a Zeno Rocca non è stato consentito, come previsto dalle norme a tutela del diritto di difesa, di contattare un difensore;

- quali urgenti iniziative, anche di carattere ispettivo, intendano assumere, negli ambiti di rispettiva competenza, al fine di fare piena luce sulle dinamiche del fermo di Zeno Rocca.

Marcon

Airaudo

Zan