La cronaca del corteo #NoG7 ad Ischia contro il vertice della vergogna

19 / 10 / 2017

Un gigantesco dispositivo di sicurezza sta accompagnando il G7 dei ministri dell'Interno, che si terrà oggi e domani ad Ischia. Un meeting che porta con sé le parole d'ordine dei decreti Minniti e delle recenti iniziative di Governo: esclusione, "sicurezza" intesa come muri e filo spinato, repressione e criminalizzazione degli esclusi e "indecorosi". Un G7 a cui si vuole rispondere rivendicando un futuro - e un presente - di diritti, accoglienza, cittadinanza e uguaglianza (leggi l'appello delle giornate di mobilitazione).

Il clima di tensione creato dalla polizia è già evidente al porto di Napoli, quando gli attivisti contro il G7 si ritrovano intorno alle 10,30. Dopo un'ora di controlli e perquisizioni surreali al molo e tensione per bottigliette d'acqua, striscioni, bandiere, e aste di plastica, gli attivisti riescono finalmente ad imbarcarsi. Contemporaneamente un presidio composto da abitanti di Ischia si va formando al porto dell'isola, per accogliere i manifestanti con uno striscione che recita "Ipotecusa ribelle".

Ischia

Gli attivisti provenienti da Napoli riescono finalmente a sbarcare sull'isola intorno alle 13, dove si uniscono agli attivisti ischitani e partono in corteo con il G7 dei ministri dell'Interno, e contro le politiche xebofobe e securitarie dei loro governi.

ISchia

All'arrivo al porto gli attivisti napoletani chiariscono subito il senso politico della contestazione: «Siamo qui contro chi alza confini e barriere, vogliamo un Europa ed un mondo senza confini»

Arrivati a Ischia, gli attivisti hanno deciso di tingere simbolicamente il mare del porto di rosso. Il rosso del sangue di cui sono sporche le mani di Marco Minniti e degli altri ministri degli interni dei 7 paesi più potenti al mondo e del commissario europeo per le migrazioni che si trova oggi al vertice. La riapertura dei centri di detenzione per migranti, la gestione criminale dell'accoglienza in Italia, l'orrore degli accordi con il governo libico sono solo alcuni dei provvedimenti criminali che il nostro governo, secondo le direttive europee e mondiali, sta attuando nei confronti dei migranti. 

Nonostante l'autorizzazione, precedentemente accordata, di poter procedere in corteo per il centro di Ischia, le forze dell'ordine scelgono di bloccare il corteo e di impedirgli di attraversare le strade della città. Una misura insensata e antidemocratica che serve solo a reprimere il dissenso e a togliere la possibilità ai manifestanti di comunicare con i cittadini dell'isola.

La mobilitazione prosegue nonostante divieti e prescrizioni.

ISchia

Andrea di Insurgencia ci racconta la giornata di mobilitazione a Ischia contro il g7 dei ministri degli interni. È vergognoso che un'isola intera venga completamente militarizzata per consentire ai potenti della terra di chiudersi in una fortezza dove decidere del futuro dei confini e dei migranti dentro e fuori dall'Europa. Siamo solo all'inizio di un autunno durante il quale proveremo a sfidare con ogni mezzo necessario i dispositivi di sicurezza assolutamente anti democratici di questa Europa e di questo paese.