Lettera a La Repubblica di Parma di una lavoratrice degli sportelli al cittadino del Comune di Parma

Narrazione dell'occupazione e dello sgombero del Duc di Parma raccontata dall'altra parte degli sportelli comunali

23 / 1 / 2010

Egregio Direttore,
sono un dipendente Mediagroup98, cooperativa con sede a Modena e consorziata In&Co che ha attualmente in appalto alcuni servizi informativi del Comune di Parma tra i quali il Punto Informazioni del Duc. Venerdì scorso ho preso servizio alle 12.00 ed il mio turno di lavoro sarebbe dovuto terminare alle 18.00.
Con il suo permesso vorrei raccontare alla cittadinanza la mia giornata:
Venerdì 22 gennaio 2010, ore 15.15 circa: Uff, oggi non passa più! Non vedo lora che arrivino le sei, per essere a casa e iniziare il weekend! Al venerdì poi è un mezzo mortorio: lAnagrafe, lo Stato Civile, gli archivii (i servizi al cittadino, insomma) lavorano tutti ma lutenza spesso è ridotta e ai piani alti non cè quasi nessuno. Il sabato poi non ne parliamo, ma per fortuna domani sono di riposo...
Arriva una signora: Impiegata: Prego :) Signora: Buona sera. Ai Servizi Sociali non cè nessuno? I: No, mi dispiace. Sono aperti dal lunedì al venerdì dalle 8.15 alle 13.30. Il lunedì e giovedì li trova anche dalle 14.30 alle 17.30. Può tornare lunedì... S: Mio figlio è deceduto pochi giorni fa. Un giovane francese alla guida di un furgone, forse ne ha sentito parlare. Era un lavoratore precario, come me. Non abbiamo grandi risorse economiche. Due giorni fa avevo parlato con un incaricata dei Servizi Sociali per sapere se era possibile un contributo per le esequie. Mi avevano detto che mi avrebbero fatto sapere. Il funerale è domani e vorrei sapere come comportarmi. I: Un istante. Proviamo a contattare qualcuno del Settore Welfare. Tuuu tuuu tuuu. Mmm non cè nessuno... proviamo a salire di un piano. Tuuu, tuuu, tu. Ok proviamo con un altro impiegato! Tuuu, tuuu, tuu. Non cè. Signora, mi dispiace infinitamente ma non cè nessuno. Daltronde sa, è venerdì pomeriggio. S: Mi rendo conto, ma domani io devo seppellire mio figlio e ho bisogno di sapere quanti soldi ho a disposizione per il funerale. Posso fare affidamento su un contributo da parte dei Servizi Sociali oppure no? Per me è importante saperlo.
I: Provo a contattare il dirigente del settore, attenda. Tuuu, tuu, tu! Non è in ufficio. Sono desolata, vado a parlare con il mio responsabile... (un minuto, due minuti, tre minuti) Eccomi qui signora, scusi lattesa. La sua richiesta ha ottenuto la massima attenzione ma è al vaglio. Non appena sarà valutata verrà contattata da un responsabile di Sociali o chi di dovere. Mi dispiace.
S: Comprendo. In sostanza devo fare affidamento sulle mie risorse, dato che leventuale contributo mi sarà erogato ad esequie avvenute.
I: Mmmm temo di sì signora. Sono mortificata. Condoglianze.

Venerdì 22 gennaio 2010, ore 16.00 circa: Il pomeriggio prosegue tranquillo. Entra un gruppo di persone. Che è successo? Cè una visita guidata?!? Srotolano uno striscione, lanciano un paio di slogan e tirano fuori dei volantini. Boh, io ho il mio utente da servire e termino quel che stavo facendo. Dopo pochi minuti tacciono gli slogan e torna il silenzio. I manifestanti sono della Rete Diritto alla Casa-Sru e civilmente il loro portavoce mi chiede di parlare con lassessore Lasagna. Ok, chiamo la segreteria. Ragazzi però gli uffici degli Assessori sono tutti in Piazza, lo sapete vero?
Tu tu tu tu tu.

Impiegata: Un minuto ragazzi, il numero è occupato... Pronto? Parlo con la segreteria dellAssessore Lasagna? Sono Silvia dal Punto Informazioni del Duc. Emmm, praticamente siamo stati okkupati da un collettivo per il diritto alla casa. Vogliono parlare con lAssessore, altrimenti dicono che non se ne vanno. Come? LAssessore è impegnato fino alle 16.30? Ok. Beh quindi verso le 16.45/17.00 potrebbe riuscire ad essere qui... Per cortesia riesce a farmi sapere qualcosa? ... ok, va bene. La ringrazio.
Gente, mi dicono che fino alle 16.30 lAssessore è impegnato ma più tardi forse potrebbe riuscire a venire.
Manifestanti: Non è un problema per noi, aspetteremo.

Lattività del piano -1 del Duc e dei piani superiori è proseguita normalmente fino allorario di chiusura, ovvero le 17.30. I manifestanti si sono accomodati in sala dattesa tra i normali utenti insieme alla stampa, accorsa alla spicciolata sul posto. Non hanno nemmeno fatto più confusione di quanta ne facciano le mamme con i bambini o gli uomini daffari al mattino. Nel frattempo lottimo agente della polizia municipale in servizio al Duc faceva il suo dovere riferendo laccaduto al responsabile di zona. Ben presto sul posto erano presenti almeno 3 agenti della Polizia Municipale, il responsabile di Parma Centro ed in seguito numerosi agenti della Digos e della Questura. Di responsabili del Comune però nemmeno lombra.
Nel frattempo era frenetica la comunicazione tra i nuclei delle varie forze .

Nel frattempo era frenetica la comunicazione tra i nuclei delle varie forze dellordine e i colleghi e il Palazzo Municipale, così come quello tra gli impiegati comunali (io per prima) e i propri responsabili. La stampa proseguiva il suo compito. I responsabili, presumo, cercavano freneticamente soluzioni.
Venerdì 22 gennaio 2010, ore 16.45 circa: Driin, drin
I: Pronto? Sì? ... Capisco. Riferirò. Grazie. Gente, mi ha appena chiamato la segreteria dellAssessore Lasagna: non può venire per gravi questioni famigliari. Sua moglie è in ospedale. Mi dispiace. Volete contattare la segreteria dellassessorato? Ok, un minuto. Pronto? Ve li passo.
A quanto pare i manifestanti sono decisi a rimanere al Duc fino a che qualcuno non si degnerà di riceverli, tuttavia sembrano molto disponibili a parlare con chicchessià: se non Lasagna unaltro Assessore o Il Sindaco o qualche responsabile di settore, il vice-sindaco magari o qualche segretario/a.

Nel frattempo si son fatte le 18.00, gli impiegati e gli sportellisti terminato il loro lavoro escono. Io resto. Son curiosa!
Digos e Polizia Municipale non fanno che telefonare e un paio di volte chiamano a raccolta i portavoce dei manifestanti per cercare un compromesso. Io sono un po stupefatta e non sono la sola: il Comune è aperto ogni giorno della settimana fino alle 17.30 presso il Duc e oltre in Piazza Garibaldi, inoltre il Comune Amico cerca di essere presente nel modo più costante possibile tramite mille servizi, primo tra tutti il Contact Center. Eppure venerdì 22/01/2010 dalle 16.00 alle 19.00 nessun rappresentante del Comune di Parma era disponibile ad un incontro con un gruppo, pacifico, di cittadini.
A quanto pare la Rete diritto alla casa-Sru contesta la politica degli sfratti, soprattutto in un periodo di crisi come questo.

I ragazzi sono in Comune insieme ad una famiglia indigente sfrattata, una faccenda riguardante un appartamento in Via Jenner che a quanto pare va avanti da tempo e lungamente seguita dalla stampa locale (per primo il suo quotidiano). Mi pare di capire però che i manifestanti siano interessati al problema del diritto alla casa in generale, a difesa di tutta la cittadinanza. Eppure nessuno si presenta.
Dalle 18 alle 19 in Largo Torello de Strada 11 rimaniamo io (socio lavoratore di una cooperativa modenese, paga lorda oraria 8,28 Euro, con un appalto in scadenza estremamente precario), alcuni agenti della Polizia Municipale, della Digos e vari giornalisti. Solo ed esclusivamente noi. Ed i cittadini.

Io dalle 18 non sono più in sevizio ma mi attardo in sala d’attesa: sono una lavoratrice precaria, single 30enne, da tempo laureata, non più bambasciona ma con le norme problema della casa! E del lavoro!

Assunta con un Ccnl del commercio, una retribuzione di circa 6 euro nette lora, per 38 ore settimanali e grigie prospettive di fronte. Si vocifera addirittura che il nostro appalto potrebbe andare alla Proges. (Ironicamente cè chi dice: ma guarda te, casualmente, proprio alla Proges!)
Resto ancora un po e chiacchiero con i manifestanti, con la Digos e i Vigili.
Venerdì 22 gennaio 2010, ore 18,50 circa. Un agente della Digos comunica al portavoce dei manifestanti che non cè speranza, nessuno del Comune si presenterà. Il vice-sindaco Buzzi è tuttavia disposto ad un incontro sabato 23/01 verso le 9.00. I manifestanti si consultano, molti del gruppo hanno preso un permesso su lavoro per essere presenti oggi e il malcontento si diffonde. I manifestanti si consultano e valutano che rimanere non porterebbe a nulla di buono e, daccordo con la Digos, scrivono un comunicato da leggere al telefono al Dottor Buzzi.

Io informo il mio responsabile e decido di andarmene, devo fare la spesa e via dicendo e a quanto pare la conclusione è vicina. Telefoneranno a Buzzi e, con la chiamata in viva voce ripresa dalle telecamere, la dimostrazione si concluderà pacificamente. Però mi dispiace, ero curiosa di vedere la fine. Lascio ad un manifestante il mio numero di cellulare, così mi fa sapere.
Venerdì 22 gennaio 2010, ore 19.30 circa: Drin, drin, driiiinnnnnn.
Io: Pronto?
Manifestante: Hanno deciso di sgomberarci con la forza.
I: Cosa? Mah... Sul serioooo!!???? E non si è presentato nessuno?
M: No.
I: Ma siete ancora dentro?
M: Sì, per ora sì. Non promette nulla di buono però.
I: Mi dispiace...
... Condoglianze...?

Silvia Cirillo, Parma